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Reti Wi-Fi pubbliche degli hotel: ecco i reali pericoli

Tra le ultime raccomandazioni ci sono quelle della Polizia Postale, che ha consigliato agli utenti di astenersi dall’inviare online informazioni sensibili utilizzando un Wi-Fi pubblico. La raccomandazione ha senso in alcuni casi, ma ormai la maggior parte dei siti web utilizza un sistema di crittografia autonomo.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La bella stagione ormai è arrivata da qualche settimana e molti già pregustano o addirittura si sono già immersi nel soggiorno estivo presso hotel e bed & breakfast. Come da tradizione però in questo periodo fioccano anche le raccomandazioni sui pericoli che si nascondono dietro ai collegamenti agli hotspot wireless aperti offerti da aeroporti, località turistiche e strutture alberghiere. L'ultimo avvertimento è di questi giorni e arriva dalla Polizia Postale, che ha ricordato ai propri utenti di evitare a tutti i costi i Wi-Fi pubblici per inviare online informazioni sensibili, o al massimo di collegarvisi solamente attraverso una VPN che consente di navigare anonimamente e sempre protetti da crittografia. La realtà però è leggermente meno cupa di come viene comprensibilmente raccontata dalle forze dell'ordine.

Da una parte infatti la Polizia Postale ha ragione nel consigliare di mantenere alta la guardia nei confronti dei punti di accesso che non richiedono password. In questi collegamenti il flusso di dati che transita dallo smartphone al punto di accesso al quale ci si collega non è protetto da crittografia, e se intercettato può consegnare nelle mani di utenti malintenzionati informazioni preziose. D'altro canto però ormai la grandissima maggioranza dei siti web è costruita su un'infrastruttura di comunicazione già sicura: il protocollo HTTPS. I siti che poggiano su questo sistema si distinguono visivamente dagli altri grazie alla sigla https prima del nome all'immagine di un lucchetto chiuso, visibili proprio nella barra degli indirizzi. Su questi siti le informazioni viaggiano crittografate anche se il collegamento viene effettuato da un Wi-Fi pubblico.

Restano però alcuni motivi per i quali collegarsi a un Wi-Fi pubblico può essere pericoloso. Sulla minoranza di siti e piattaforme che comunicano ancora attraverso il vecchio protocollo HTTP le informazioni viaggiano in chiaro, e non tutti gli utenti sono così attenti a distinguere le due tipologie. Dover fare affidamento su un Wi-Fi pubblico inoltre aumenta il rischio di collegarsi a hotspot fasulli, messi in piedi da eventuali utenti malintenzionati per replicare il nome e l'aspetto di quelli legittimi.

Dipende insomma da con che grado di consapevolezza si naviga online. Facendo attenzione ai siti che si frequentano e controllando che l'hotspot sia legittimo (ad esempio chiedendo indicazioni al personale dell'albergo o del luogo dal quale ci si collega), non si va incontro a minacce di alcun tipo. In caso non fosse possibile usare queste accortezze, valgono le indicazioni delle forze dell'ordine: utilizzare una VPN sul telefono o sul computer dal quale si va online dovrebbe risolvere ogni problema.

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