I dati bancari di 29.000 dipendenti di Facebook contenuti all'interno di alcuni hard disk non criptati sono stati rubati dalla macchina di uno dei responsabili del personale dell'azienda di Menlo Park. Lo ha rivelato Bloomberg, spiegando che la memoria conteneva informazioni su migliaia di lavoratori del social network, tra cui dettagli bancari, nomi, le ultime cifre del Social Security Number, le buste paga, i bonus ottenuti e altri dettagli finanziari estremamente personali. Il social network ha notificato i dipendenti del futuro per email, ma a distanza di due settimane dalla scoperta.
"Non abbiamo prove di utilizzi di questi dati da parte dei ladri e pensiamo si tratti di un piccolo furto e non si un tentativo di appropriarsi delle informazioni dei dipendenti" ha spiegato un portavoce di Facebook. Insomma, non si tratterebbe di un attacco all'azienda, ma dell'azione di un ladro che semplicemente si è trovato a rapinare una macchina appartenente ad un dipendente del social. Di certo, però, nonostante non si tratti di un attacco diretto agli utenti pare assurdo lo scarso livello di sicurezza che caratterizza le operazioni interne dell'azienda, colpita più volte da scandali di privacy e sicurezza negli ultimi anni.
Il furto è avvenuto il 17 novembre scorso, ma Facebook si è accorto della mancanza degli hard disk tre giorni dopo, il 20 novembre. Solo il 29 novembre, però, qualcuno si è reso conto che su quelle memorie erano immagazzinati dati relativi ai dipendenti. Su hard disk che, peraltro, non erano criptati. La notifica ai lavoratori è però arrivata solamente dopo più di due settimane, questo venerdì. Attualmente l'azienda di Menlo Park sta collaborando con la polizia per recuperare il materiale rubato e ha offerto ai suoi dipendenti una sottoscrizione di due anni a un servizio di protezione dal furto di identità.
Non è ancora chiaro il motivo per il quale quegli hard disk contenenti informazioni sensibili siano stati trasportati fuori dagli uffici del social network, così come sembra inspiegabile il fatto che queste memorie non fossero criptate. Un elemento incredibile se si pensa al livello di sicurezza che la Silicon Valley dovrebbe aver raggiunto e, soprattutto, al fatto che i furti nelle auto nella zona di San Francisco siano caratterizzati da tassi molto alti.