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Russiagate, pubblicità comprata dai russi sui social: Facebook a fianco delle autorità

Il fondatore di Facebook apre le porte agli Usa per chiarire i contorni dello scandalo Russiagate, che vedrebbe coinvolte anche alcune inserzioni apparse sui social.
A cura di Enrico Galletti
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Per fare chiarezza sui contorni dello scandalo Russiagate potrebbe essere decisiva la collaborazione di Facebook. Il "come" lo spiega Mark Zuckerberg, il fondatore del social network più popolare al mondo, in una lunga nota apparsa ieri sul suo spazio pubblico. "Oggi è il mio primo giorno di ritorno in ufficio dopo il periodo di maternità, durante il quale ho avuto modo di approfondire la questione dell'interferenza russa nelle elezioni americane". Zuckerberg precisa la finalità con cui è nato Facebook: "La nostra missione consiste nell'avvicinare le persone tra di loro. Crediamo in valori profondamente democratici, non voglio che nessuno usi i nostri strumenti per mettere a rischio la democrazia". E poi passa alla sua "mossa" al fianco delle autorità: "Lavoriamo attivamente con il governo americano per dare il nostro contributo alle indagini sulle interferenze russe. Stiamo cercando di capire come sono stati utilizzati i nostri strumenti".

“ Nessuno può usare i nostri strumenti per mettere a rischio la democrazia ”
Secondo l'accusa, i russi avrebbero interferito nella campagna elettorale del 2016, preparando minuziosi annunci a sostegno di Donald Trump e contro l'avversaria politica Hillary Clinton. Da una analisi delle inserzioni pubblicitarie e di propaganda acquistate da profili russi, nell'archivio di Facebook risultano più di tremila inserzioni commissionate da 470 clienti. Ma c'è un grande punto interrogativo, che cerca di fare luce sulla vicenda per capire se gli acquisti effettuati facciano capo a un'unica persona, oppure corrispondano effettivamente a più profili. Mark Zuckerberg continua nella sua nota: "Affrontare chi ha tentato di sovvertire le elezioni sarà una nuova sfida per la comunità di internet. Ma se è questo che dobbiamo fare, ci impegneremo a farlo. La nostra capacità di gestire queste minacce sta crescendo e migliorando rapidamente. Continueremo a lavorare con il Governo per comprendere appieno le interferenze russe, e noi faremo la nostra parte non solo per garantire l'integrità delle elezioni libere e giuste in tutto il mondo, ma anche per dare a tutti una voce e per essere una vera potenza della democrazia".

Il fondatore di Facebook, alla fine del suo intervento, lancia una promessa. Nei prossimi mesi si punterà sul potenziamento dei controlli relativi agli annunci di campagne elettorale. Con l'obiettivo, chiaro, di prevenire l'utilizzo illecito dei social network, anche in ambito politico.

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