49 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Sam Altman ha dato 10 mila dollari ad una startup per ucciderlo e preservare il suo cervello

Il presidente dell’azienda Y Combinator farebbe già parte delle venticinque persone che hanno versato 10.000 dollari per archiviare e conservare la mente umana.
A cura di Enrico Galletti
49 CONDIVISIONI
Immagine

La pretesa di vivere per sempre. Sembra roba da fantascienza ma sotto sotto non è così. Pagare una startup per farti spegnere gli occhi, con la sicurezza che la tua mente verrà conservata e un giorno, neanche troppo lontano, tornerà a vivere. Secondo MIT Technology Review, Sam Altman, programmatore americano da quasi 650.000 seguaci su Twitter e presidente dell'acceleratore per startup Y Combinator, farebbe già parte di un gruppo di venticinque persone che hanno versat0 10.000 dollari per iscriversi con largo anticipo alla lista d'attesa di Nectome. 

Come funziona il processo di imbalsamazione

La società si pone come obiettivo la conservazione e l'archiviazione della mente umana. A spiegarne il funzionamento è Robert McIntyre, il cofondatore. In sostanza, l'azienda si occupa dell'"imbalsamazione" del cervello con la prospettiva che in un secondo momento sia pronto ad essere simulato e riprodotto tramite un computer. La mente, dunque, non morirebbe mai, neanche dopo la nostra scomparsa, ma verrebbe riprodotta digitalmente partendo da un cervello “congelato” in precedenza. A febbraio la startup ha avviato una sperimentazione sul cadavere di una donna anziana, tramite un procedimento della durata di sei ore. Il cervello della donna è stato tagliato in fili sottili e osservato al microscopio. Il prossimo step sarà il tentativo di riprodurlo in un’altra persona. Al momento, però, la scienza non ha ancora confermato che la procedura sperimentata da Nectome sia completamente fondata. Nonostante ciò in molti cominciano a crederci.

L'utente che decide si sottoporsi a questo processo verrebbe collegato a una macchina che disperde prodotti chimici per l'imbalsamazione. Ovviamente, questo processo prevede la morte della persona, ma non (almeno secondo i piani) della sua mente. Per molti saremmo di fronte alla nuova frontiera del suicidio assistito, che cela una certa convinzione (visto che alcune persone hanno già deciso di sottoporsi a questa procedura, tra le quali, appunto, Sam Altman) ma anche una buona dose di scetticismo. C'è chi parla di trovata pubblicitaria e chi ha già coniato il motto: "Morire è roba da plebei". E tra le pagine dei social qualcuno ironizza, seminando umorismo e ipotesi per assurdo, come quella dello stesso Altman, che scrive sul suo profilo Twitter: "Chi combatte contro i mostri dovrà stare attento a non far diventare il proprio cervello un mostro".

49 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views