Skype nei guai, utenti italiani in rivolta
Il peggio è accaduto. Lo scontro che ha coinvolto Skype, Eutelia e il dicastero guidato da Paolo Romani si è risolto nella maniera peggiore, con i danni ricaduti totalmente sulle spalle degli utenti. Tutti gli italiani che erano in possesso di un numero di telefono Skype hanno trovato da un giorno all'altro le proprie linee bloccate.
Ma non è tutto; a quanto sembra i numeri telefonici non saranno recuperabili e torneranno disponibili per altri gestori. Una defaillance di dimensioni inaudite da parte del gestore di chiamate voip, la cui clientela nel nostro Paese è per metà di categoria business. Aziende e professionisti, oltre all'utenza tradizionale, si sono trovati quindi improvvisamente con le linee scollegate e con l'impossibilità di effettuare la portabilità verso altri provider per salvare il numero di telefono, con danni ingentissimi facilmente prevedibili.
L'origine della bagarre nasce da un regolamento presente anche in altre nazioni europee che impone l'utilizzo dei numeri di telefono soltanto all'interno del distretto geografico relativo; i numeri che cominciano per 02 ad esempio possono essere utilizzati solo a Milano, 06 per Roma e così via.
I gestori di servizi voip, per ovviare al problema, in fase di contratto fanno firmare una clausola all'utente che vincola l'utilizzo del numero alla località assegnata. Il problema per Skype è nato nel mancato accordo con Eutelia (che fornisce i numeri al sito voip per l'Italia) sull'adeguamento alla suddetta normativa, cosa che ha portato il provider allo scontro con il Ministero per lo Sviluppo.
Quest'ultimo aveva già imposto a Eutelia la disattivazione totale delle linee, ma Skype aveva ottenuto una proroga nella speranza di adeguarsi alla legge. Il rinvio del blocco era in scadenza per il 30 settembre, ma prima che Skype potesse richiedere un'ulteriore proroga, Eutelia con due giorni di anticipo ha provveduto allo scollegamento delle linee. Risultato, migliaia di utenze scomparse nel nulla e utenti divisi tra crisi isteriche e rabbia furiosa nei confronti del provider.
Eutelia dal canto suo si è sollevata da qualsiasi responsabilità al riguardo, additando Skype come unico colpevole per il mancato rispetto degli accordi e sostenendo di essere stata soltanto una mera esecutrice delle direttive provenienti dall'MSE.
Il problema però non è stata la semplice disattivazione delle linee. Con la cancellazione delle utenze infatti, i numeri assegnati agli utenti sono tornati disponibili, con il rischio (anzi la certezza) che vengano dati ad altri soggetti e rendendo impossibile la portabilità, unica speranza per il clienti di Skype per riuscire a conservare il numero telefonico.
L'azienda di proprietà della Microsoft ha fatto sapere in maniera piuttosto vaga che sarà disponibile a rimborsare gli utenti che subiranno un danno dalla disattivazione delle linee solo dopo che la situazione sarà chiarita; nel frattempo migliaia di utenti ora sono senza un numero telefonico e per Skype, almeno in Italia, si prevede un futuro davvero duro.