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Smartphone, tablet e computer dovrebbero essere bannati dalle aule di scuole e università

Un gruppo di ricercatori della Michigan State University ha analizzato l’uso di internet di un gruppo di cinquecento studenti, giungendo alla conclusione che utilizzare troppo frequentemente i dispositivi elettronici nel corso di lezioni scolastiche e universitarie potrebbe influire negativamente sul rendimento.
A cura di Dario Caliendo
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Proprio nel bel mezzo di un periodo nel quale i maturandi italiani potrebbero pagare oro per poter accedere alla rete nel corso degli Esami di Maturità 2014, arriva quella che non è una provocazione, ma il frutto di una ricerca svolta da un gruppo di esperti dell'Università di Stato del Michigan, ormai certi che anche il più meritevole degli studenti potrebbe essere distratto dall'enorme quantità di informazioni – utili e non – alle quali potrebbe accedere nel corso delle lezioni, grazie agli smartphone, ai tablet o ai computer  che ormai sono soliti portare con se.

"Gli studenti di tutte le abilità intellettuali" – spiega Susan Ravizza, la coordinatrice dello studio – "dovrebbero riuscire a capire l'importanza delle lezioni scolastiche e universitarie, durante le quali dovrebbero evitare di essere distratti dall'uso di Internet tramite smartphone, tablet e computer portatili".

Lo studio è stato possibile analizzando l'uso di internet da parte di un gruppo di cinquecento studenti in una classe di Psicologia nella Michigan State University: i ricercatori hanno preso nota della tipologia d'utilizzo che ognuno degli studenti faceva del proprio dispositivo connesso alla rete nel corso delle lezioni, e l'hanno poi paragonato al relativo punteggio ottenuto all'esame finale.

Il risultato non è stato sorprendente: indipendentemente dalle proprie capacità intellettuali, gli studenti che nel corso delle lezioni hanno utilizzato Internet per scopi non accademici, come leggere le notizie, inviare messaggi di posta elettronica o postare degli stati su Facebook, hanno ottenuto un punteggio d'esame più basso rispetto a chi, invece, non si è lasciato distrarre dalle infinite possibilità del web.

Ovviamente vietare l'utilizzo di smartphone e dispositivi telefonici in luoghi accademici (soprattutto in Università) è ormai un'utopia. Ma è tutto un discorso di consapevolezza. E a dimostrarlo è stato proprio il team di Ravizza che, al termine della ricerca e dopo lo svolgimento dell'esame relativo alla classe di Psicologia della MSU, ha mostrato agli studenti l'effettivo collegamento tra il rendimento e l'uso eccessivo di dispositivi elettronici in aula: resisi conto di quanto possano influire smartphone, tablet e portatili nel corso della lezione, in molti hanno corretto questa sbagliata abitudine, ottenendo dei risultati molto più soddisfacenti.

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