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Socialisti Gaudenti, sbloccata la pagina Facebook: “Si è trattato di un errore”

La pagina di satira politica era stata nascosta dalle pagine del social nella giornata di ieri, ma dopo il ricorso degli amministratori e dei fan è tornata visibile. L’errore dovuto a un algoritmo troppo zelante, che ha confuso post ironici con interventi di supporto nei confronti di organizzazioni considerate pericolose.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Sembrerebbe rientrato l'allarme scattato soltanto poche ore fa per la chiusura della pagina Facebook di satira politica Socialisti Gaudenti: nella giornata di ieri il gruppo era sparito improvvisamente dalle pagine del social per averne violato ripetutamente le regole con alcuni suoi interventi, ma in serata le cose sono tornate alla normalità — almeno per la pagina in questione. Sembra che la pagina sia stata effettivamente sospesa per un equivoco: gli algoritmi che pattugliano il social in cerca di post violenti o contro le regole avrebbero grossolanamente identificato come pericolosi degli interventi che a un occhio umano risultano palesemente ironici — come un post di auguri per il 25 aprile diretto all'associazione di estrema destra Casapound e scambiato da Facebook per un post di sostegno.

Per ricorrere contro la decisione, gli amministratori e i seguaci della pagina si sono rivolti alla piattaforma tramite gli appositi strumenti, innescando un processo di revisione dei contenuti segnalati che ha portato alla revoca della sospensione: la pagina è tornata online già nella serata di ieri ma — come denunciano gli stessi gestori — altre realtà su Facebook stanno avendo problemi con il sistema di controllo del social. La stessa stretta sugli algoritmi che ha portato a mal interpretare la satira di Socialisti Gaudenti sta infatti avendo conseguenze su altre pagine — di satira o di commento politico — che nel coprire l'attualità si sono trovate a citare oggi o in passato organizzazioni o riferimenti che recentemente sono stati inclusi nel calderone delle parole chiave sensibili di Facebook.

Con tutta probabilità i guai delle altre pagine coinvolte nell'equivoco saranno risolti nello stesso modo, ma come fanno notare gli amministratori della pagina di Socialisti Gaudenti "dare il potere di censura ad una corporation semi-monopolistisca senza alcun controllo di un ente terzo solleva potenziali dubbi su come esso possa diventare in futuro un problema per il pluralismo online". A Facebook in realtà il potere di censura non è stato consegnato dall'alto ma da 2 miliardi di utenti che hanno deciso autonomamente di utilizzare la piattaforma per socializzare e informarsi; l'osservazione di fondo però resta valida: il social ha per le mani una responsabilità più grande di sé. Per gestirla, la stessa Facebook ha in effetti chiesto l'aiuto dei governi e istituito una commissione indipendente che prenda decisioni sui casi in bilico tra libertà di espressione e tutela degli utenti: per capire come si evolverà il rapporto tra Facebook e il controllo sui contenuti generati dai suoi utenti occorrerà tenere gli occhi puntati su questi aspetti.

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