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Software per prevedere i crimini, più che Minority Report sembra il Grande Fratello

PredPol è un programma in grado di elaborare migliaia di dati per prevedere, con un certo margine di errore, le aree ed i contesti dove è più probabile che possa avvenire un crimine. Uno strumento indubbiamente utile ma che pone pesanti interrogativi sulle informazioni utilizzate dal sistema, ovvero tutto ciò che riguarda la nostra vita.
A cura di Angelo Marra
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Gli organi di Polizia americani ed europei potrebbero a breve affiancare ai tradizionali strumenti di indagine anche l'utilizzo di software in grado di "prevedere" in anticipo lo svolgimento di un crimine, così come immaginato da Philip K. Dick nel suo celebre romanzo The Minority Report (portata sul grande schermo da Tom Cruise nell'omonimo film). In questo caso però, alla base del sistema non ci sono veggenti dotati di poteri paranormali ma più prosaicamente un super-computer in grado di analizzare milioni di dati a sua disposizione per sviluppare delle ipotesi riguardo a delitti ancora da compiere. Una volta individuata un'area "a rischio" la sola presenza di una pattuglia fungerebbe da forte deterrente per lo svolgimento dell'ipotetico reato.

Si tratta naturalmente di uno strumento parallelo ed accessorio a cui, almeno per il momento, va accordata una fiducia limitata ma lo sviluppo di questa tecnologia potrebbe portare nel futuro ad una maggiore precisione ed efficacia, con una presenza ancora più massiccia della tecnologia nelle indagini e nella lotta alla criminalità. Per i normali cittadini si tratterebbe di certo di una garanzia maggiore di sicurezza, con il calo di reati che ne conseguirebbe.

PredPol, come qualsiasi altro strumento di indagine o di analisi che si basa su dati ed informazioni relative alle persone, nasconde però un lato oscuro in grado forse di generare la stessa preoccupazione che si nutre verso i delitti contro i quali è stato concepito. Per "prevedere" un crimine infatti, sono necessarie informazioni di gran lunga superiori a quelle normalmente in possesso delle autorità. Ottenerle significa applicare un controllo capillare sulla vita delle persone, a partire dalle informazioni presenti sui social network (sia pubbliche che private), passando per il monitoraggio delle conversazioni telefoniche e finendo con le registrazioni audio/video relative alle persone nei luoghi pubblici, con analisi di sguardi, espressioni e tutti gli altri fattori in grado di determinare l'intenzionalità verso un determinato tipo di azione.

Tutto questo è ben lontano dall'essere fantascienza, questi strumenti esistono e sono già integrati nel sistema PredPol. Laddove dovessero divenire di utilizzo comune tra gli strumenti in dotazione alla Polizia, si configurerebbe una società che, più che ricordare Minority Report, richiamerebbe piuttosto il Grande Fratello. Una scansione approfondita e costante della vita delle persone, una mole di informazione talmente ampia e profonda da diventare un vero e proprio pericolo, seppure nelle sicure mani delle autorità. Siamo sicuri che la sicurezza dei cittadini valga la pena di un rischio simile?

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