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Spotify ha bloccato gli account Premium “craccati”

L’applicazione più popolare di musica in streaming ha individuato le decine di utenti che utilizzano l’app in versione Premium senza aver attivato nessun abbonamento. L’obiettivo è quello di combattere la pirateria.
A cura di Enrico Galletti
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Pugno di ferro di Spotify contro gli utenti “abusivi”. Nelle ultime ore l’applicazione più popolare di musica in streaming ha individuato le decine di utenti che utilizzano l’app in versione Premium senza aver attivato nessun abbonamento. Ci sono infatti alcuni software che riescono a “craccare” il sistema dell’app a logo verde e nero e a bypassare le restrizioni che Spotify impone a chi non ha sottoscritto nessun abbonamento mensile. Spotify non ha cancellato in toto questi account, ma ha dato la possibilità agli utenti di riattivarli previa inatallazione dell’app ufficiale.

Insomma, linea dura contro i “furbetti” che non si accontentavano della versione gratuita dell’app (che hanno scaricato in 88 milioni), con qualche interruzione pubblicitaria (grafica e sonora) e la possibilità di riprodurre i brani esclusivamente in modalità shuffle, senza cioè la funzione che permette di “shiftare” tra i pezzi all’interno delle singole playlist. Bypassare queste limitazioni, a quanto sembra, è sempre stato un gioco da ragazzi. Bastava registrarsi con un account gratuito, scaricare la versione “craccata” del software ed entrare su Spotify con le proprie credenziali. A quel punto l’account diventa (quasi) Premium, fatta eccezione per la riproduzione ad alta qualità.

Spotify conta 159 milioni di utenti in tutto il mondo, 71 milioni sono quelli che hanno sottoscritto un abbonamento Premium al servizio di musica in streaming. Il provvedimento dell’icona della musica, che nei giorni scorsi ha inviato una comunicazione scritta agli utenti “abusivi” è un solido tentativo di combattere la pirateria. I costi degli abbonamenti, infatti, non sono eccessivi. Si parla di 9,99€ al mese, con agevolazioni per gli studenti universitari e i nuclei familiari. Ma questa mossa di Spotify contro chi non paga basterà ad arginare una volta per tutte gli “scrocconi”?

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