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Steve Jobs cercò di salvare Mark Hurd, l’ex CEO di HP

Il fondatore di Apple cercò in ogni modo di scongiurare la fuoriuscita dell’AD di HP dopo la decisione interna del consiglio di estrometterlo dal gruppo. Una sorte che anche lo stesso Jobs aveva subito anni prima a Cupertino, anche se per ragioni ben diverse. Salvare la concorrenza per Jobs equivaleva a preservare l’intero ecosistema.
A cura di Angelo Marra
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E' passato oltre un anno dalla scomparsa di Steve Jobs eppure il personaggio rappresenta ancora un'icona molto forte, su cui pian piano emergono nuovi aneddoti rimasti nascosti nel tempo. Come quello che riguarda il suo rapporto con Mark Hurd, storico amministratore delegato di HP, finito nei guai per un'indagine interna relativa a molestie sessuali nei confronti di Jodie Fisher, un'attrice assunta per promuovere l'immagine dell'azienda. In seguito allo scandalo il colosso informatico silurò Hurd, una notizia che venne accolta da Jobs con ben poco entusiasmo.

In un'epoca come la nostra dove i big della tecnologia non perdono occasione per danneggiare, o perlomeno per non favorire la concorrenza, Jobs dimostrava di avere una lungimiranza ed una capacità di analisi al di fuori del comune. L'ecosistema della Silicon Valley si poggiava infatti su pochi pilastri solidi, di cui uno era sicuramente HP. Privare l'azienda di una guida valida come quella di Hurd (sostituito poi da Lèo Apotheker, licenziato per incapacità nel 2011) avrebbe significato violare quel delicato equilibrio, con conseguenze nefaste per tutti coloro che ne facevano parte, Apple inclusa. Inoltre era vivido nella mente di Jobs il ricordo degli anni difficili dopo l'allontanamento forzato da Cupertino anni prima, sicuramente un elemento che ha contributo a convincere Jobs a spendersi per la causa di Hurd (anche se tra i due casi ci sono enormi differenze).

Ecco perchè Jobs fece quanto era nelle sue possibilità per scongiurare la cacciata di Hurd, proponendosi di chiamare singolarmente ogni membro del consiglio di amministrazione e di inviare una lettera all'azienda per provare a convincerla a cambiare rotta. un impegno che però non fu sufficiente per evitare il siluramento di Hurd. Larry Allison, CEO di Oracle, sulla vicenda affermò: "Il consiglio di HP ha appena fatto la peggiore decisione concernente il personale da quando gli idioti nel consiglio di Apple licenziarono Steve Jobs diversi anni fa".

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