L'Unlocking Consumer Choice and Wireless Competition Act è (finalmente) diventato legge negli Stati Uniti d'America, dove il presidente Barak Obama ha deciso di semplificare sensibilmente il passaggio da un gestore telefonico all'altro, senza la necessità di dover sostituire il proprio smartphone. Una pratica obbligatoria fino allo scorso venerdì, che rappresentava di fatto il più grosso freno alla diffusione della portabilità e del libero mercato nel mondo delle tariffe telefoniche: la precedente legge in vigore era stata votata appena due anni fa e sanciva come illegale effettuare lo sblocco dei dispositivi senza il permesso del proprio gestore telefonico.
A dare la notizia è la CBS, oltre all'OK ufficiale sottolinea il supporto attivo del presidente degli Stati Uniti d'America. “La proposta di legge approvata oggi al Congresso" – ha dichiarato Barak Obama – "E' un passo ulteriore verso la possibilità di dare a ciascun americano una maggiore flessibilità e scelta in modo tale che possa trovare un carrier telefonico mobile che incontri i suoi bisogni ed il suo budget".
Una scelta quasi dovuta, in un momento importante nel mercato statunitense delle tariffe per dispositivi mobili, da tempo troppo limitato, appoggiata non solo dal Presidente Obama, ma anche dal Congresso e dalla Federal Communication Commission, che con il suo ok ha di fatto allontanato la possibilità di un retrofront da parte della Library of Congress, che continua a mantenere il potere decisionale per tutto il 2015, e che sarebbe l'unica – assieme al Copyright Office – a poter annullare la decisione.
Insomma una barriera in meno da superare per la diffusione della Number Portability, molto lenta negli Stati Uniti non solo per cause legali, ma anche per limitazioni fisiche dovute alle diverse tipologie di infrastrutture utilizzate negli Stati Uniti ‘America, dove AT&T e T-Mobile si basano su reti GSM, mentre Verizon e Sprint si basano su reti CDMA.