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Su TikTok le bufale su Covid-19 vengono viste milioni di volte prima di essere rimosse

Una ricerca di Media Matters si è concentrata sulla disinformazione che circola su TikTok attorno al tema di coronavirus e vaccini, arrivando a una conclusione preoccupante: il lavoro dei moderatori non riesce sempre ad arginare in tempo bufale e disinformazione, e le clip che le contengono finiscono proposte agli utenti milioni di volte prima di essere rimosse.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Tiktok è ormai una delle piattaforme di condivisione più frequentate al mondo e in quanto tale si trova a dover risolvere gli stessi problemi di diffusione della disinformazione che anche avversarie come Instagram e Facebook affrontano ormai da anni. Come avviene per le realtà del gruppo di Menlo Park però, anche su TikTok sembra che gli sforzi dei moderatori non diano sempre i risultati sperati. L'ultimo segnale arriva da una ricerca di Media Matters, secondo la quale su TikTok continuano a circolare numerose fake news e bufale a tema Covid-19 che gli algoritmi dell'app propongono a milioni di persone prima che i dipendenti riescano a scovarle e rimuoverle.

La ricerca su TikTok

I ricercatori di Media Matters hanno aperto un account sul social aspettando di imbattersi nel primo video a tema no-vax o no-mask. Una volta trovata casualmente la prima clip, l'hanno vista fino in fondo lasciando un apprezzamento. Questi segnali sono stati intercettati dall'algoritmo di TikTok e interpretati come un segnale di interesse per una tipologia di contenuto che non dovrebbe neppure essere presente all'interno della piattaforma. I tecnici dell'associazione hanno poi continuato a utilizzare l'account creato appositamente per la ricerca, imbattendosi nella sezione Per Te in numerosi contenuti consigliati direttamente dall'intelligenza artificiale di TikTok.

Il ruolo dell'algoritmo

In realtà i moderatori di TikTok lavorano instancabilmente per identificare i video che violano le regole del social e rimuoverli prima che finiscano sotto gli occhi di troppi spettatori. Un'ipotesi che spiega come mai fake news e bufale a tema Covid continuino a diffondersi sulla piattaforma è allora che gli algoritmi che consigliano nuove clip agli utenti lavorino semplicemente in modo più rapido ed efficiente degli umani che dovrebbero stanare questi contenuti. Con il tempo i moderatori riescono a trovare i video pericolosi, ma spesso questo succede quando ormai i tiktok hanno raggiunto un'ampia diffusione.

Il sistema è talmente potente da riuscire a trasformare in pericolose fake news anche semplici gag nate a scopo di intrattenimento, come nel caso recente di un tiktoker che in un video ha raccontato di una presunta banda di vaccinatori per poi essere preso sul serio da spettatori che non conoscevano l'intento delle sue clip.

Moderatori in ritardo

I dati raccolti da Media Matters sembrano sostenere questa tesi. In particolare, 18 dei video di disinformazione nei quali si è imbattuta l'associazione sono stati visualizzati su TikTok per ben 57 milioni di volte al momento della pubblicazione della ricerca. Anche se saranno eventualmente rimossi dalla piattaforma, il loro contenuto e le loro tesi avranno già fatto il giro di mezzo social, diffondendo teorie pericolose su una pandemia che per essere sconfitta ha bisogno dell'aiuto di tutti.

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