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Suicida Aaron Swartz, la famiglia accusa le autorità Usa. Il cordoglio dei big della rete

Secondo i familiari del genio informatico scomparso prematuramente, “l’intimidazione e lo strapotere dei procuratori” sarebbero alla base del gesto terribile con cui Swartz si è tolto la vita. Su di lui pendeva una causa per la sottrazione di quasi 5 milioni di documenti dal MIT ma la rete lo ricorda come un personaggio che si è ritagliato un posto nella storia.
A cura di Angelo Marra
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Siamo abituati ormai a conoscere le storie di giovani geni dell'informatica che, grazie ad una o più intuizioni, riescono a dare un importante contributo alla storia della rete e della tecnologia, guadagnando al tempo stesso un posto nell'Olimpo digitale. Il caso più celebre degli ultimi anni è sicuramente quello di Mark Zuckerberg, che da "semplice studente di Harvard" (si fa per dire) è riuscito a mettere su in pochissimo tempo un impero multimiliardario senza aver superato la soglia dei 30 anni, ma la storia di internet è costellata di personaggi simili (primo tra tutti Steve Jobs).

Purtroppo però non sempre la storia di questi giovani talenti della tecnologia ha un epilogo piacevole. Quella di Aaron Swartz è terminata nella peggiore delle maniere, con una morte prematura cercata volontariamente per sfuggire ai terribili gangli della depressione. Il gesto disperato del giovane fondatore di Reddit non è definibile come improvviso ed inaspettato – soffriva da tempo di depressione ed aveva manifestato più volte il desiderio di togliersi la vita – eppure la notizia ha naturalmente sconvolto la famiglia e l'intero ecosistema della rete, evoluto anche grazie al contributo di Swartz.

La depressione però non era l'unico problema che affliggeva Aaron, su di lui pendeva una causa molto difficile per un episodio che lo aveva riguardato nel 2011, quando aveva violato l'archivio del MIT e sottratto quasi 5 milioni di documenti, ricerche scientifiche e dati, il tutto secondo la filosofia che la cultura e la scienza debbano essere di dominio pubblico. Anche se il MIT aveva ritirato l'accusa il procuratore ha scelto di proseguire la causa contro il giovane informatico, che rischiava così una durissima condanna per frode informatica ed altri 12 diversi reati. Una prospettiva, quella del carcere, troppo forte per una mente già debilitata e consumata dalla depressione, troppo forte per continuare ad andare avanti.

Il suo corpo è stato ritrovato senza vita nel suo appartamento di Brooklyn da una sua collaboratrice e la famiglia ha immediatamente accusato le autorità americane di aver esercitato nei suoi confronti una pressione tale da spingerlo al gesto estremo. Secondo i genitori a contribuire alla situazione già non semplice di Aaron è intervenuto "un sistema di giustizia penale caratterizzato dall'intimidazione e dallo strapotere dei procuratori" che lo ha perseguito in nome di "un presunto crimine che non aveva vittime".

Al dolore della famiglia si è affiancato quello di migliaia di utenti che in rete hanno pianto la scomparsa del genio che a soli 14 anni aveva contribuito all'invenzione del sistema degli RSS, uno standard utilizzato in tutto il mondo. L'hashtag #aaronsw è balzato immediatamente tra i top trend ed anche i big della rete hanno voluto manifestare il loro cordoglio.

Tim Berners Lee, l'inventore del web, ha affidato ad un messaggio su Twitter il ricordo di Swartz.

Lawrence Iessig, ideatore dei Creative Commons, ha dichiarato:

"[..] Era brillante e simpatico. Un piccolo genio. Un’anima, una coscienza, la fonte di una domanda che mi sono posto milioni di volte: ‘Come la vedrebbe Aaron?’ Oggi questa persona non c’è più, sotto la pressione di quello che una società decente potrebbe chiamare soltanto ‘bullying’. […] la domanda a cui questo governo deve dare risposta è perché fosse così necessario etichettare un ‘criminale’. […] In qualche modo dobbiamo andare oltre la posizione etica secondo cui ‘Ho ragione io e ti faccio a pezzi’ e che è dominante in quest’epoca. Ciò inizia con una parola: Vergogna. Una parola e un fiume di lacrime".

Ethan Zuckerman, celebre blogger e attivista della rete, ha scritto una lunga e struggente lettera di addio mentre alcuni utenti hanno aperto addirittura un apposito sito, Rememberaaronsw.com, che raccoglie centinaia di messaggi da parte di celebrità ed utenti comuni per l'ultimo saluto ad un piccolo grande genio della rete

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