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Opinioni

Sunspring, il film scritto da un’intelligenza artificiale

Diretto dall’uomo, ma scritto dalla macchina. È Sunspring, il primo film “pensato” da un’intelligenza artificiale, che ha scritto scene, personaggi e testi.
A cura di Marco Paretti
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9 minuti, un cortometraggio fantascientifico realizzato dal regista Oscar Sharp. Diretto dall'uomo, ma scritto dalla macchina. È Sunspring, il primo film "pensato" da un'intelligenza artificiale, che ha scritto scene, personaggi e testi. Ad interpretarli è stato, tra gli altri, Thomas Middleditch, conosciuto per aver ricoperto il ruolo da protagonista nella serie Silicon Valley. La vera base della produzione, però, è totalmente digitale, una rete neurale che ha pensato tutte le situazioni che vanno a crearsi nei nove minuti di cortometraggio, che ovviamente ha una forte impronta fantascientifica.

Un risultato reso possibile dalla collaborazione tra Sharp e Ross Goodwin, ingegnere e ricercatore responsabile della creazione di questa intelligenza artificiale e della sua programmazione in chiave cinematografica. Già, perché le IA vanno istruite su quello che poi dovranno andare a scrivere o a compiere, in questo caso la sceneggiatura di un cortometraggio. Così l'intelligenza artificiale è stata "nutrita" con pellicole di fantascienza come Star Wars, Ghostbusters e Alien e le è stato indicato quali elementi chiave mantenere all'interno della sceneggiatura finale.

Per il resto, però, l'IA ha svolto il compito in maniera completamente autonoma, fornendo a Sharp una sceneggiatura completa da utilizzare per girare Sunspring, la cui produzione ha richiesto circa due giorni di riprese. Il risultato? Un cortometraggio che sta in piedi pur risultando a tratti straniante. Il motivo è presto detto: i dialoghi, cioè la parte più evidente all'interno del prodotto finale di ciò che è stato scritto dalla macchina, risultano spesso incoerenti e confusionari. Il risultato è però godibile proprio in virtù del genere scelto, che spesso si basa su lingue sconosciute o discorsi indecifrabili. Certo, la differenza con una sceneggiatura "umana" c'è e si vede, ma diremo lo stesso fra qualche anno? Se abbiamo già intelligenze artificiali in grado di riprodurre lo stile di un'artista, presto potremo dire lo stesso di testi scritti, notevolmente più difficili da produrre in assenza della creatività umana.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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