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The Day We Fight Back, l’11 febbraio il web protesta contro l’NSA

Il prossimo 11 febbraio alcuni dei grandi del web celebreranno la giornata mondiale contro le attività di spionaggio dell’NSA. Un’iniziativa che segue quella che nell’inizio del 2012 costrinse al dietro front il governo americano su SOPA e PIPA, il cui obiettivo però è più difficile da raggiungere.
A cura di Dario Caliendo
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The Day We Fight Back, il giorno in cui contrattacchiamo. Reddit, Mozilla, Freepress ed altri importanti nomi del mondo del web hanno scelto il prossimo undici febbraio per celebrare la giornata mondiale contro le attività di spionaggio che l'NSA ha svolto (e che probabilmente continua a svolgere) nei confronti di tutti gli utenti del web.

OBIETTIVO DIFFICILE –  Un'iniziativa che segue quella che nell'inizio del 2012 costrinse al dietro front il governo americano su SOPA e PIPA, una proposta di legge avanzata da Lamar Smith, repubblicano del Texas (terra nota per le idee moderne e progressiste) che prevedeva una stretta di vite per i contenuti condivisi online e coperti da diritti d’autore e che avrebbe de-facto messo il bavaglio non solo ai portali giudicati colpevole di violazione dei diritti, ma anche ai servizi web ed ai motori di ricerca che ne avrebbero segnalato l'esistenza.

Gli sviluppatori che supportano la manifestazione, sono a lavoro sulla creazione di alcuni widget che, installati nei siti dei partecipanti, incoraggeranno la lotta alla sorveglianza. Una lotta che sarà supportata anche da una serie di strumenti e contenuti nei social media, compresi alcuni meme di protesta ed una serie di scriscioni contenenti l'hashtag #stoptheNSA.

UNA DATA IMPORTANTE – L'11 febbraio non è una data scelta a caso. Si tratta infatti del primo anniversario dalla morte prematura di Aaron Swartz, noto attivista del web che si tolse la vita dopo essere stato accusato di aver scaricaro illegalmente dal JSTOR (un database accademico) quasi cinque milioni di articoli scientifici.

"Dalle prime rivelazioni della scorsa estate, centinaia di migliaia di utenti internet si sono uniti per protestare online ed offline contro i programmi di sorveglianza dell'NSA" – spiega Josh Levy di Freepress – "queste modalità di spionaggio attaccano il diritto di tutti noi di comunicare in privato, e scavalcano i fondamenti stessi della democrazia. Solo un movimento formato da attivisti pacifici, organizzazioni ed aziende può convincere Washington a fare un passo indietro".

Chiunque voglia far parte della protesta, voglia avere informazioni sulle sue modalità e e voglia rimanere aggiornato in tempo reale su tutte le novità relative all'argomento, può farlo accedendo e registrandosi al sito web ufficiale di The Day We Fight Back.

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