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The Facebook Explosion: il social network invade il campo dello streaming video

Se nessuno riuscisse a fermare l’avanzata di Facebook, cosa ne sarebbe della rete? Oggi si gioca a fare gli apocalittici. Ci State?
A cura di Anna Coluccino
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the facebook explotion

Premessa: oggi si gioca a fare gli apocalittici. Ovvero, si pone come condizione che tutto vada storto e che, quindi, la storia sia destinata a procedere verso il peggiore degli epiloghi. In questo caso, si tratta della tech storia e, ovviamente, vede nei panni del cattivone di turno Facebook.

Ormai ci siamo. Manca poco. Questione di mesi, una manciata (forse più) dopodiché comincerà l'esplosione finale, quella che estenderà la contaminazione Facebook ad ogni cyber-luogo conosciuto, quella che potrebbe rendere i concetti di "Internet" e "Facebook" meri sinonimi. Pensateci bene: il social network di Zuckerberg ha sostituito (ormai da tempo) Google nel novero dei siti più visitati; milioni di persone hanno fatto di Facebook la loro homepage; milioni di persone spendono tempo e denaro giocando a questo o quel social game; milioni di persone si informano attraverso lo stream; milioni di persone comunicano tra loro esclusivamente tramite il social network.

Ma qual è l'altra grande tendenza della rete? Vale a dire: oltre a passare il tempo su Facebook, cos'altro amano fare i cybernauti?

È presto detto: guardare film e serie tv in streaming.

Ed è a questo punto che dovreste sentire la prima detonazione. La prima scintilla, quella da cui partirà la colonizzazione finale.

Che Facebook avesse bisogno di trovare un modo per monetizzare il suo patrimonio di 600 milioni di utenti è cosa notoria, le inserzioni pubblicitarie non bastano, ed occorreva individuare una maniera per rendere appetibile la moneta Facebook, i cosiddetti "crediti". Ed ecco l'idea: una partership con Warner Bros per fornire contenuti in streaming al costo di 3 dollari (ovvero 30 crediti Facebook). Il primo titolo a disposizione sarà uno degli ultimi capolavori di Christopher Nolan, The Dark Knight, uno dei film più amati e celebrati dei nostri tempi, un vero gioiello. Al momento, il servizio è disponibile sono negli USA ma, se dovesse funzionare, è più che plausibile che si diffonda in tutto il mondo nel giro di pochi mesi.

Ora, immaginate che questo dello streaming video sia solo il primo passo del percorso di monetizzazione di Facebook. Con tutta probabilità, potremo aspettarci l'arrivo di un vero e proprio servizio di e-commerce e, chissà, magari anche offerte di tipo musicale, letterario… Insomma, l'equivalente di un centro commerciale che è anche cinema, che è anche casa tua, che è anche casa di tutti i tuoi amici, che è anche strada, piazza, città, nazione, mondo.

Avete capito dove voglio andare a parare?

Il progetto di Mark Zuckerberg è chiaro e, ormai, vado ribadendolo da così tanto tempo che sento di essermi tramutata in una novella Cassandra. E non tanto per la condanna a non essere creduta, quanto più per la ripetizione costante del medesimo vaticinio: come Alessandro Magno prima di lui, anche Mark sogna di riunire l'intero pianeta sotto la sua egida, sogna la fusione dei concetti di Internet e Facebook, sogna un'intera umanità connessa attraverso la sua creatura; un'umanità che vive e consuma e si informa solo attraverso di essa. Ma, come sempre accade quando si tende all'assoluto monopolio, il realizzarsi di una simile profezia sarebbe una tragedia, sarebbe la fine della rete, della sua libertà, della sua pluralità e, soprattutto, della sua indipendenza.

Come avevo esplicitamente detto nella premessa a questo articolo, mi rendo conto di quanto questo vaticinio sia decisamente apocalittico e, si spera, di difficile realizzazione, anche perché gli altri grandi attori del web rinunceranno difficilmente alla loro fetta. Ma, ad esempio, poniamo che non abbiano altra scelta per sopravvivere se non l'alleanza. Credete davvero che arriverebbero a combattere un potentissimo Zuckerberg per la libertà della rete? Dobbiamo forse sperare che Google ed Apple diventino ciò che la Gallia è stata per l'Impero Romano? Ce li vedete Schimdt e Jobs nei panni di Asterix ed Obelix? E a chi assegniamo la parte del Druido?

Ok. Ora sono veramente andata off topic.

Il punto è: per quanto questo quadro possa sembrare apocalittico (e lo è) l'unico modo per scongiurarlo è accorgersi con largo anticipo di ciò che sta lentamente capitando e fermarlo, finché si è in tempo. Probabilmente qualcuno lo farà. In caso contrario, chiamatemi pure Cassandra. Lo sarò a tutti gli effetti.

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