Tim Cook, CEO di Apple, ha inaugurato l'anno accademico 2015/2016 dell'Università Bocconi di Milano. Come annunciato lo scorso ottobre, l'AD dell'azienda di Cupertino ha presenziato la cerimonia di apertura dell'anno in una delle rare apparizioni in Italia e la prima da quando ha preso le redini dell'azienda in seguito alla morte del co-fondatore e CEO Steve Jobs. "Siamo profondamente onorati del fatto che Tim Cook sia qui con noi" ha affermato Mario Monti durante il suo discorso introduttivo. "L'entusiasmo con cui è stato accolto a Milano è incredibile, al pari di una stella dello spettacolo".
"Caro Tim, mi ricordi Ferdinando Bocconi" ha proseguito Monti. "Lui è stato il primo a lanciare in Italia gli abiti confezionati, il primo a creare un grande magazzino e il primo a illuminarlo con l'energia elettrica". Una similarità che, secondo Monti, riguarda anche la fondazione di un'università cara ad Apple: la Stanford University. Il figlio di Bocconi morì giovanissimo, spingendo il padre a fondare l'ateneo milanese; allo stesso modo la morte del figlio della famiglia Stanford, di soli 15 anni, convinse i genitori a creare una delle università americane più rilevanti che nel 2005 ospitò uno dei discorsi più famosi rilasciati da Steve Jobs.
"È un onore essere qui con voi" ha esordito Cook, definendo l'università Bocconi come un ateneo in grado di formare i "leader del nuovo mondo". La prima parte del discorso del CEO della mela ha riguardato principalmente l'ateneo milanese, definito come "un luogo in cui lingue, culture e idee convergono". Un tema, quello della diversità, da sempre al centro dell'azienda e particolarmente importante per lo stesso Cook. "Anche in Apple siamo aperti a culture differenti" ha spiegato. "100 mila persone lavorano per noi e questo è il nostro punto di forza".
Tematica che ha aperto la discussione riguardante la salvaguardia delle risorse naturali, una lotta che Apple ha iniziato diversi anni fa utilizzando materiali ed energie verdi per produrre i propri dispositivi. "Lottare contro i cambiamenti climatici è una priorità nell'agenda globale" ha spiegato. "Una sfida che dobbiamo affrontare insieme come comunità di nazioni. I nostri destini sono interconnessi e il problema potrà essere risolto solo se ogni singolo paese sarà attivo e propositivo rispetto a questa tematica". La responsabilità di gestire questo problema, ha sottolineato Cook, ricade su tutti noi. "Abbiamo l'obbligo di fare ciò che è giusto fare, ecco ciò che guida Apple. Noi ci impegniamo e abbiamo raggiunto l'87% di utilizzo di energie rinnovabili a livello mondiale: vogliamo arrivare al 100%".
L'ultima parte del discorso, della durata di circa dieci minuti, si è rivolto principalmente agli studenti accorsi ad ascoltare le parole del CEO di Apple. "Mi auguro che riusciate a mantenere il vostro idealismo, in quanto studenti, laureati, presidenti e CEO" ha concluso. "Spingete, andate oltre, portate più in là le frontiere. Rifiutate tutte le ipotesi. La bocconi fu fondata su questa stessa idea: l'azienda migliore è l'azienda che serve il bene pubblico. Un'idea ancora viva oggi, proprio come lo era più di cento anni fa. Siete cittadini del mondo e avete una voce, utilizzatela: parlate ad alta voce, siete collegati in modo migliore rispetto al resto del mondo e di qualsiasi altra generazione in passato. Vi auguro il meglio nella vita".