A pochi giorni dalla presentazione ufficiale e dopo averla testata per qualche giorno, il messaggio che TomTom ha voluto lanciare con la sua nuova Bandit ci è apparso subito chiaro. Dopo quasi un decennio trascorso come azienda leader nel settore della navigazione satellitare, il colosso di Amsterdam si è voluto reinventare, e l'ha fatto sfruttando ciò che sa fare meglio: il GPS e l'analisi del movimento. E sono proprio queste le peculiarità che rendono la Bandit la prima action camera in grado di "capire cosa sta succedendo" e di – udite udite – montare del tutto automaticamente i video con i momenti salienti delle registrazioni del giorno.
Insomma, potrebbe sembrare una mossa piuttosto azzardata per l'azienda leader della navigazione satellitare, ma dopo aver presentato – nel 2013 – la prima versione del suo smartwatch per il running (seguita da una nuova versione svelata proprio in questi giorni), TomTom si è ormai inserita nel mercato dei dispositivi indossabili per lo sport e delle action camera. E l'ha fatto con una serie di dispositivi molto interessanti.
In soldoni, le aspettative della Bandit di TomTom sono importanti: non solo essere migliore di GoPro, ma anche rendere molto più semplice e veloce l'editing video e la pubblicazione delle proprie prestazioni sportive.
Design
Prendete R4-E1, il droide di Star Wars, e trasformatelo in un'action camera. Per i più nerd sarà sicuramente questa la prima sensazione alla vista della Bandit di TomTom. In realtà la fotocamera sportiva del colosso di Amsterdam è molto solida, non eccessivamente compatta e con dimensioni e form factor molto simili alla Sony AS-100V.
Caratterizzata dalla stessa tipologia di tasto "one-touch", già visto negli orologi da running dell'azienda, i cuori della Bandit di TomTom sono il display led monocromatico e il pad a 4 direzioni posti entrambi sul lato superiore della fotocamera e che permetteranno di modificare le impostazioni, di attivare o disattivare il WiFi e di modificare i settings di registrazione. C'è anche un pulsante nella parte posteriore, che oltre ad accendere il dispositivo rende possibile l'inserimento manuale degli highlights nel corso della registrazione di un video: insomma, prima di fare qualche "acrobazia" sarebbe buon uso pigiare il tasto, in modo da poterla subito inserire nel montaggio del video.
Molto interessante il sistema di apertura della fotocamera, che integra una batteria da 1900 mAh (che dai nostri test ha garantito circa 2 ore e mezzo di registrazione in FullHD a 60 fps), e un connettore USB 3.0 nel quale si potrà inserire la microSD e che si potrà connettere al computer per il trasferimento dei file e per la ricarica.
Funzionalità
La Bandit che, per inciso, costerà 429 euro e sarà disponibile entro fine maggio, è in grado di registrare video in FullHD 1080p a 60 fps, 4K a 15 fps e 2k a 30 fps. Presenti anche le modalità Timelapse e Slowmotion (120 fps alla risoluzione di 720p) che sono del tutto automatizzate e non richiedono alcun processo di post produzione. Per quanto riguarda le fotografie invece, il sensore è da 16 megapixel.
Ma andiamo al sodo. A prescindere dalle caratteristiche tecniche e dalle prestazioni (delle quali parleremo a breve), la caratteristica fondamentale della Bandit si nasconde nella filosofia stessa che ha accompagnato l'arrivo di questo nuovo prodotto: semplificare il processo di creazione e montaggio dei video. E il tutto è possibile grazie a un sistema molto interessante ma che vi anticipiamo, andrebbe ottimizzato, che grazie al GPS, al giroscopio e all'accelerometro è in grado di analizzare in tempo reale i movimenti della fotocamera (e quindi di chi la indossa) e non solo segnare una serie di highlights, ma addirittura di riconoscere quando ad esempio si effettua un'accelerata, una piroetta e così via. Inoltre, sempre grazie a questo sistema, in fase di montaggio del video (che avverrà tramite l'applicazione ufficiale della Bandit), si potranno inserire in sovraimpressione una serie di fattori grafici molto interessanti, come la velocità e l'accelerazione.
Foto/video
E' chiaro che per TomTom quello delle action camera sia un terreno del tutto inesplorato, ed è chiaro che tenendo presente questo particolare è palese che il colosso di Amsterdam abbia fatto un ottimo lavoro. C'è però da considerare il prezzo di vendita della Bandit, che la inserisce in una fascia di mercato ben precisa, dominata ormai da anni dal gigante GoPro.
I video realizzati con la Bandit sono di buona qualità e nei nostri test non hanno mostrato alcun problema di encoding, neppure in caso di azioni molto veloci. Il grandangolo non è estremo come quello presente in altre action camera concorrenti, ma rende comunque possibile un'inquadratura piuttosto ampia. Purtroppo però, in determinate condizioni meteorologiche e di luminosità, abbiamo riscontrato delle immagini leggermente cupe, che – per ottenere risultati decenti – andrebbero elaborate in post produzione con un computer, perdendo quindi la main feature stessa della fotocamera.
Lo stesso problema di luminosità si riscontra nelle fotografie scattate con la Bandit, che in condizioni di luce e meteo ottimali riesce a garantire scatti puliti e molto dettagliati, ma che in condizioni di scarsa luminosità tendono a diventare scure, rumorose e – in pochissimi casi – anche mosse.
Conclusioni
Considerando che fino a qualche tempo fa TomTom e le fotocamere erano su due pianeti del tutto diversi, la Bandit è senza ombra di dubbio un buon prodotto. La piattaforma composta dalla fotocamera e dall'applicazione è molto semplice da utilizzare e in effetti riesce davvero a semplificare il processo di montaggio e condivisione dei video.
I 192 grammi della Bandit si fanno sentire, ma quando ci si rende conto che la action camera di Amsterdam riesce a resistere fino a 50 metri sott'acqua senza la necessità di una custodia protettiva, il peso passa in secondo piano.
E' chiaro che, a differenza dei suoi diretti competitor, con la Bandit TomTom abbia voluto puntare sull'ecosistema composto da un hardware semplice da utilizzare e da un'applicazione per dispositivi mobili con la quale si potranno montare e condividere immediatamente i video con i propri amici, ma c'è comunque da considerare un fattore molto importante: il prezzo.
Venduta al prezzo ufficiale di 429 euro, la Bandit di TomTom si pone un obbiettivo importante e si piazza in una fascia di mercato difficilissima, i cui utenti molto spesso tendono a valutare le prestazioni foto/video piuttosto che tutte le funzionalità accessorie. Insomma, sarà interessante vedere come il colosso della navigazione satellitare si inserirà nel mondo delle action camera, e questo sarà solo il tempo a dirlo, ma nella fascia di mercato nella quale TomTom ha posizionato la Bandit la concorrenza è dura e quattrocentoventinove euro non sono pochi: se uno sportivo dovesse decidere di spendere questa cifra per una action camera, a prescindere da tutte le funzionalità accessorie è giusto che pretenda una qualità foto/video allo stesso livello della cifra sborsata.