Trimestrale positiva per Apple, ma non dirà più quanti iPhone ha venduto
Come di consueto in questo periodo dell'anno, Apple ha diffuso i risultati fiscali relativi al trimestre chiusosi a settembre dell'anno in corso. Sono risultati per molti versi lusinghieri, che vedono ricavi per 62,9 miliardi di dollari e in aumento del 20% rispetto a quelli dello stesso periodo dell'anno scorso. Tanto che, nelle parole del CFO Luca Maestri, quello conclusosi è il "miglior trimestre autinnale di sempre", caratterizzato da una crescita a due cifre in ogni area geografica: gli smartphone e i wearable non sono mai andati così bene in questo periodo dell'anno, mentre servizi e Mac hanno fatto registrare i loro migliori risultati di sempre.
Eppure tra i dati diffusi ce ne sono molti altri da prendere in considerazione. Per quel che riguarda iPhone ad esempio, sono due i risultati che colpiscono. Il primo è la crescita nel numero di dispositivi smerciati rimasta ferma a quota 46 milioni, esattamente come nello stesso trimestre dell'anno scorso; certo, fuori dal conteggio restano i promettenti iPhone XR appena entrati in commercio, ma anche l'anno scorso la cifra era stata condizionata in negativo dal ritardo nell'entrata in commercio di iPhone X. Il secondo sono i ricavi, che anche a fronte di una crescita stagnante nel numero di smarpthone venduti sono aumentati del 29% rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso e da 28,8 miliardi di dollari sono passati a 37,1.
In confronto, Mac e iPad non si comportano altrettanto bene: le vendite sono in leggera flessione per entrambe le categorie (-2% e -6%) mentre i ricavi sono aumentati del 3% per i computer e diminuiti del 15% per le tavolette. A questo punto sarebbe interessante vedere come gli interessanti nuovi iPad Pro presentati nei giorni scorsi contribuiranno a modificare il cammino dei tablet Apple, ma purtroppo non ne avremo l'occasione.
Nell'illustrare i dati agli investitori, il CFO di Apple Luca Maestri ha infatti anticipato che l'azienda non diffonderà più i dati di vendita dei propri dispositivi: "come dimostra l'andamento dei nostri bilanci di esercizio degli ultimi anni, il quantitativo di prodotti venduti nell'arco di un qualunque periodo di 90 giorni non è necessariamente rappresentativo dello stato di salute delle nostre operazioni". Per gli osservatori e gli investitori la decisione di nascondere i dati sulle vendite è caratterizzata da un tempismo infelice perché presa in un momento in cui tutte le categorie di prodotto hanno appena fatto registrare una crescita nelle vendite nulla o negativa, e in previsione di un trimestre potenzialmente al di sotto delle aspettative.
In effetti però la discrepanza tra numero di dispositivi venduti e ricavi generati fa capire che per la casa di Cupertino non è necessario continuare a vendere sempre più gadget per far crescere anche il fatturato — almeno non nel breve termine. Piuttosto, sul bilancio di Apple in futuro saranno i servizi ad avere un peso sempre maggiore — dai contenuti digitali alla garanzia AppleCare, passando per Apple Pay e molto altro. Da questo punto di vista i risultati di quest'anno confermano la tendenza dei trimestri precedenti: quella relativa ai servizi è una voce che non solo rappresenta già una fetta cospicua delle entrate — tanto da superare quelle generate singolarmente da iPad e Mac — ma destinata a farsi sempre più cruciale per i bilanci dell'azienda. La crescita in questo trimestre è stata del 17% sullo stesso trimestre dell'anno precedente, inferiore solo a quella fatta registrare dagli iPhone e dalla voce altri prodotti, che include AirPods, Apple TV, Apple Watch, la gamma di prodotti Beats e tutto quanto abbia il logo della mela impresso sulla confezione.