Si intensificano le attività dell'Antitrust nei confronti dei siti web legati al mondo del turismo, dei viaggi e della ristorazione. Dopo la bufera che ha investito Booking ed Expedia è il turno di TripAdvisor, il noto portale nel quale gli utenti hanno la possibilità di lasciare una recensioni a ristoranti, alberghi, pub ed altri punti di ristoro, che è finito nel mirino dell'Autorità per possibili "pratiche commerciali scorrette".
Nella nota dell'Antitrust si contesta la validità del processo relativo alle recensioni e alcune metodologie attuate per la valutazione di ristoranti e strutture turistiche. Inoltre l'Autorità richiede ulteriori delucidazioni sul rapporto tra recensioni e pubblicità a pagamento.
Secondo l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la scelta degli utenti che propongono recensioni è priva di controllo, visto che tutti potrebbero lasciare una recensione rimanendo nell'anonimato e soprattutto qualsiasi utente registrato alla piattaforma è libero di scrivere il proprio parere su una determinata attività, pur non essendoci mai stato.
Un problema importante, descritto nei minimi dettagli dall'Autorità, che scrive: ”Per completare la procedura di pubblicazione della recensione è sufficiente effettuare una semplice registrazione online inserendo un nick name (non è necessario dichiarare nome e cognome), città e indirizzo e-mail. In tal modo, il professionista attraverso delle semplici “autocertificazioni” di utenti sostanzialmente anonimi sembra consentire che una struttura turistica sia censita e recensita nella propria piattaforma senza effettuare alcun controllo preventivo (in fase di registrazione) e senza adottare adeguati strumenti correttivi a posteriori “.
Il problema non è nuovo. Le polemiche scoppiate su giornali e (soprattutto) siti internet specializzati sono molteplici, e in alcuni casi TripAdvisor è anche riuscito a rispondere: in molti ritengono che sia fin troppo semplice accedere alla piattaforma (che nelle versioni per smartphone è stata scaricata oltre un milione di volte) e pubblicare giudizi negativi, spesso scritti proprio dalla concorrenza, per screditare una determinata struttura con recensioni fasulle realizzate ad hoc, segnalate più volte dai gestori ma prese poco in considerazione da TripAdvisor
In pochi inoltre sanno che la recensione è eliminabile esclusivamente dall'utente che l'ha pubblicata. Una procedura altresì complicata per le strutture turistiche, nel caso in cui tentino di rimuovere testimonianze ritenute poco credibili. Per questo motivo l’Autorità chiede di visionare il “numero esatto di reclami ricevuti annualmente a partire dal 2012 aventi come oggetto asserite false recensioni “, con un'istruttoria da concludere entro 210 giorni nata anche a seguito di numerosi solleciti da parte dell'Unione Nazionale Consumatori.