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Truffe online, attenzione alle email fake inviate dal falso Amazon

Una nuova serie di raggiri ha per protagonista involontario il colosso dell’ecommerce, impersonato in una serie di email che chiedono alle potenziali vittime di inserire i dati della propria carta di credito per continuare a usufruire dei servizi del colosso della società. Non c’è nulla di vero: i dati inseriti finiscono nelle mani dei truffatori.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Nessuno ne sentiva particolarmente la mancanza, eppure in questi giorni è emersa in Rete un'altra truffa online, che anche questa volta ha per protagonista involontario un ennesimo marchio del mondo del commercio – forse il più grande in assoluto: Amazon. Stando a segnalazioni raccolte da La Stampa alcuni clienti del noto colosso dell'ecommerce starebbero infatti ricevendo delle email contraffatte per sembrare provenienti dalla società, ma che in realtà sono architettate allo scopo di sottrarre i dati della carta di credito delle potenziali vittime.

La truffa in questione si può ascrivere dunque alla categoria del phishing, e funziona come da manuale: nel corpo dell'email viene infatti spiegato che a causa di un aggiornamento di non meglio specificata natura, il gruppo è costretto a sospendere i pagamenti con carta di credito e che prima di riabilitarli è necessario riconfermare i propri dati visitando una pratica pagina allestita a questo scopo; un'altra tipologia di email avvisa invece che l'utenza rischia di essere sospesa previa aggiornamento obbligatorio del proprio profilo. In entrambi i casi segue un link che porta a una pagina messa in piedi dagli organizzatori del raggiro, nella quale viene chiesto di inserire i dati della propria carta che in questo modo vengono comodamente carpiti dai truffatori.

Un messaggio del genere dovrebbe già far suonare numerosi campanelli d'allarme. Intanto nessuna azienda chiede ai propri clienti il reinserimento dei propri dati di pagamento tramite l'invio di una email non sollecitata; se questo non bastasse, nella missiva sono disseminati diversi errori ortografici, mentre l'indirizzo del mittente contiene Amazon nel nome, ma è tradito da un dominio (la porzione che nell'indirizzo segue la chiocciola) che con Amazon non ha nulla a che vedere. Per tentare di indurre le potenziali vittime a cadere nel tranello, gli organizzatori utilizzano un altro trucco trito e ritrito nel mondo del phishing: una velata minaccia che impone ai destinatari di agire in fretta (e sospendere momentaneamente il giudizio), pena l'impossibilità di effettuare nuovi pagamenti con carta di credito.

Per evitare di cadere in tranelli del genere valgono i soliti consigli: dubitare in generale di questo genere di comunicazioni, e controllare sia gli indirizzi dei mittenti che eventualmente quelli delle pagine dove si viene diretti. In caso di dubbi, Amazon come tutte le aziende ha un servizio di assistenza clienti raggiungibile dal suo sito, al quale è possibile chiedere informazioni aggiuntive su eventuali messaggi sospetti.

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