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Trump abolisce la privacy: gli operatori potranno vendere la cronologia degli utenti

Con la firma di Donald Trump, come previsto negli ultimi giorni in seguito all’approvazione del Senato e del Congresso, cade una forte restrizione su ciò che le telco potevano fare con i dati degli utenti, colpendo duramente la neutralità della rete.
A cura di Marco Paretti
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Ormai mancava solo una firma, quella del nuovo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Oggi anche questa ormai scontata barriera è caduta e la normativa attuata dall'amministrazione Obama per contrastare il potere degli operatoti è stata ufficialmente abolita. Da oggi, come previsto negli ultimi giorni in seguito all'approvazione del Senato e del Congresso, cade anche una forte restrizione su ciò che le telco potevano fare con i dati degli utenti, colpendo duramente la net neutrality, la neutralità della rete. Un nuovo passo indietro che va ad eliminare la normativa introdotta lo scorso anno dalla Federal Communications Commission americana, con la quale i fornitori di una connessione al web erano obbligati a chiedere il consenso agli utenti prima di cedere i dati privati a fini pubblicitari.

Un colpo mortale alla privacy dei consumatori, quindi, che ora può essere strappata, ceduta e acquistata senza chiedere il consenso ai proprietari dei dati. Tra gli elementi più criticati anche la possibilità di vendere la cronologia web degli utenti senza che questi lo sappiano. Ma anche un passo indietro su una normativa che richiedeva alle aziende di proteggere con ulteriori contromisure le informazioni personali degli utenti e le obbligava ad informare i consumatori nel caso di un attacco hacker. Ora, invece, le aziende non dovranno più sottostare a queste regole.

Secondo i repubblicani, le normative introdotte da Obama erano confusionarie e sleali nei confronti dei provider. La critica verteva anche sul fatto che aziende come Google e Facebook potevano gestire i dati degli utenti, mentre gli operatori no. Una polemica incorretta, perché un'azienda e un operatore sono due realtà ben diverse: i social network possono sì gestire i dati degli utenti, ma solo per quanto riguarda le azioni compiute all'interno dei loro spazi virtuali. Gli operatori, invece, ora possono accedere a tutto lo storico di un utente su internet, da quando si collega a quando spegne il PC. Si tratta di una mole di dati nettamente superiore.

"Eliminare la normativa consentirà ai provider di essere trattati giustamente e di porre sullo stesso piano la protezione dei consumatori e della loro privacy" ha spiegato il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer. Ma in questa decisione, spiegano molte testate americane, c'è ben poco di positivo per i consumatori. Tanto che la situazione è già stata definita come uno "scenario infernale" per la privacy. "La neutralità della Rete è il principio che garantisce che gli operatori telefonici svolgano soltanto il ruolo di trasmettitori, senza che questi possano discriminare utenti, comunicazioni o accessi" si legge sul sito del collettivo di avvocati francesi La Quadrature du Net. Un principio che ora vacilla pericolosamente.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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