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Twigis.it: i bambini hanno il loro social network sicuro

L’educazione digitale dei più piccoli genera attenzione e chiama il business: lanciata la versione italiana di un social network per bambini dai 6 ai 12 anni che ha raggiunto 4 milioni di utenti nel mondo, da Israele al Brasile. Controlli, alert anti-bullismo, advertising calibrato e contenuti educativi dovrebbero garantire la qualità della piattaforma per la “salute digitale” dei minori.
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Arriva in Italia il sito Twigis.it, social network per i bambini dai 6 ai 12 anni frutto della partnership tra RCS MediaGroup e Tweegee.com, la versione originaria del social nata nel 2008 in Israele. La start-up israeliana ha presto preso piede in altri Paesi, tra cui Russia, Turchia, Brasile ed Argentina, per arrivare adesso in Italia con un portale che promette sicurezza e controlli per i più piccoli, fornendo loro accesso all'informazione, così come a contenuti per stimolare la creatività, giocando ed imparando.

Shay Bloch, CEO dell'originaria impresa israeliana, ha stretto partnership nel mondo con i maggiori colossi dell'informazione. A partire dall'originario investimento di 7 milioni di dollari, Tweegee.com ha raggiunto i 4 milioni di utenti. Il grosso share è giustificato dagli ultimi dati Audiweb circa l'uso di internet da parte dei più piccoli. Pare siano stati 2 milioni i bambini connessi ad internet nell'ultimo anno rilevato (il 2012). Altre ricerce aggiungono che il 38% dei bambini ha un profilo Facebook e quasi il 55% di chi è online non nutre timore nel diffondere i suoi dati in rete. Scarsa informazione? Scarsi controlli? Insufficienti filtri? Sicuramente il target necessita un approccio delicato ed individuare una piattaforma dedicata e controllata scrupolosamente che possa fare da "aggregatore", distogliendo l'attenzione da siti e portali meno idonei per un pubblico così giovane ed inesperto.

Come è concepito Twigis?

Quattro mila giochi ad intrattenere i più piccoli sul portale ed una moneta virtuale da raccogliere e "spendere". Un sistema di posta e messaging moderato e filtrato da un software insieme all'occhio vigile di un team di risorse umane dedicate. Un alert anti-bullismo che isola in "quarantena" soggetti pericolosi da un minimo di un giorno ad un mese, fino a bannare del tutto i soggetti inidonei a rimanere sul network. Questo alla luce delle recenti polemiche su Ask.fm ed il cyberbullismo è un aspetto di rilievo che dimostra una maggiore sensibilità e responsabilità da parte dei player della rete.

Non sono ammesse fotografie, ma solo avatar, onde evitare la condivisione di immagini "sensibili". L'uso della pubblicità sarà calibrato. Non sarà ammesso lo spam e l'advertising aggressivo. Si garantisce la riservatezza dei dati e si dichiara che non saranno ammessi i banner che riportano contenuti e funzioni meglio rivolte ad un pubblico adulto. Il Children’s Online Privacy Protection Act – Coppa –  tutela i minorenni in merito ed il CEO di Twigis afferma di aver aderito alla normativa ad ulteriore garanzia della serietà del network e degli utenti che lo popoleranno.

Questi ultimi sono già in tanti: quattro mila i bambini già iscritti alla beta italiana, con un tasso di crescita del 50% al mese ed un tempo di permanenza medio sul sito di 19 minuti circa. Tra tablet e pc ormai i bambini sono connessi in rete e l'offerta di contenuti digitali a scopo educational che proteggano il più piccolo anziché spammarlo di contenuti indiscriminatamente è un passo obbligato per la "salute digitale" dei minori.

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