Twitter compie 7 anni, il presente ed il futuro del social network
Spesso può capitare che dal fallimento si possa rinascere più forti di prima e con molte più idee per un successo insperato ma planetario. Così è successo a Twitter che dalle ceneri dell'insuccesso di Odeo, un servizio di podcasting che non riusciva ad emergere, incalzato anche dalla potente corrente di iTunes, grazie ad un'idea del suo creatore Jack Dorsey, si innalzò come nessuno mai.
La storia inizia proprio così. Dorsey aveva già pensato ad un possibile Twitter del futuro addirittura anni prima e precisamente nel 2000, quando lo stesso scriveva per LiveJournal, uno spazio in rete dove poter argomentare al pubblico qualsiasi pensiero personale in una sorta di diario. Tutto questo però sembrava non bastare a Dorsey che voleva poter aggiornare il proprio stato in modo sempre più live e sempre più facilmente. L'idea partì dall'utilizzare una sorta di messaggi, SMS, che gli utenti avrebbero potuto scambiarsi reciprocamente. Un modo però che già era presente e che doveva quindi differenziarsi, ma come?
Twitter, come oggi lo conosciamo, ha percorso varie trasformazioni da quel suo primo giorno di inizializzazione. Innanzitutto il suo primo nome era twttr, un nome composto da sole consonanti e da cinque lettere, cinque come il numero di cifre usate dai codici brevi per scambiarsi messaggi negli Usa. Il Social Network prese dai classici messaggi il numero dei caratteri, 160, togliendone però 20 che sarebbero dovuti servire per visualizzare il nome del mittente. Insomma twttr aveva partorito il suo primo messaggio proprio 7 anni fa in questa giornata e nell'estate del 2006 divenne pubblico e iniziò pian piano la sua esposizione al mondo intero che ne scoprì le qualità qualche anno dopo con il vero e proprio boom del microblogging.
Sono passati esattamente 7 anni da quel giorno e oggi, Twitter, è una macchina consolidata di messaggi che sta avendo il successo meritato per l'innovazione che ha realmente portato. Ma dove sta andando? Quale è il suo futuro? Il sistema di messaggistica istantanea, innanzitutto, deve scontrarsi con il re dei Social Network, Facebook. Una lotta semplice e complicata, perché se da una parte i due colossi propongono due diverse filosofie di socializzazione tra gli utenti, è anche vero che molto spesso si incontrano e si scontrano per i contenuti o magari per alcuni accorgimenti tecnici e grafici.
Nel 2011 Facebook decise di rifarsi il "look" proponendo una nuova timeline che in qualche modo ricordava molto quella già presente in Twitter da qualche tempo. L'anno successivo è l'anno dell'acquisizione di Instagram da parte di Mark Zuckerberg, una mossa importante quella del CEO di Facebook che permette di condividere in modo istantaneo le immagini che proprio Twitter da tempo faceva. L'anno in corso è invece l'anno di Twitter che introduce un nuovo modo di registrare video e di condividerli con il mondo intero. Parliamo di Vine che, anche se con scossoni mediatici importanti, vede il suo lancio ed il suo successo nelle timeline di tutto il mondo.
Ma Twitter è anche e soprattutto "Hashtag". Il nome, per gli utenti abituali del social network, non può che suonare familiare. Per i neofiti, l'hashtag non è altro che il semplice simbolo del cancelletto, che però in Twitter ha una valenza fondamentale perché va a richiamare conversazioni planetarie dell'intero mondo degli utenti cinguettanti. Un semplice cancelletto che però fa molta gola a Facebook e al suo padrone Zuckerberg, che secondo indiscrezioni, sarebbe pronto ad inoltrarlo anche nel proprio mondo blu apportando quindi cambiamenti e facendo propri quei valori aggiunti che hanno dato successo a Twitter e che Facebook non ha mai avuto o magari nemmeno pensato di avere.
Quello che però differenzia Twitter da Facebook, non è tanto il loro layout grafico, ma la sostanza. Il social network di Dorsey ha un grosso potere tra le mani, una grossa capacità di permettere il passaparola tra gli utenti di qualsiasi argomentazione addirittura prima che possa esplodere nella realtà. Tutto questo in Facebook non avviene mai o se avviene, arriva sempre dopo che è già arrivato su Twitter.
[quote|right]|Ma Twitter è anche e soprattutto "Hashtag".[/quote]Un successo meritato quindi quello di Twitter. Un successo che vede oltre 500 milioni di utenti possedenti di un account cinguettante, di questi oltre 4 milioni risiedono in Italia, un numero che addirittura ha visto il suo raddoppio in un solo anno. Una penetrazione importante, profonda ed innovativa che nessun altro social network riesce ad avere e che solo Twitter permette di avere. Un sistema di comunicazione sempre aperto, diretto e pieno di libertà che risulta essere in continua evoluzione, non solo per ciò che riguarda le notizie e le opinioni che girano su di esso, ma anche e sopratutto per quello che potrà permettere in futuro a livello logistico. Abbiamo visto come gli ingegneri abbiano finalmente introdotto i line breaks, un particolare di poco conto per molti, ma prezioso invece per molti altri che potrà portare ad un nuovo fenomeno molto legato alla grafica di scrittura dei prossimi tweets.
Il futuro, dunque, dell'innovativo uccellino blu potrà essere messo in discussione rispetto al successo odierno? Twitter riuscirà a sopravvivere alle mode del momento che vedono molta esteriorità invece di una forte sostanza? L'entrata in borsa futura potrà rimaneggiare i fondamenti che hanno da sempre caratterizzato l'evoluzione di questo microblogging?
Twitter è sempre stato libero, proprio come un uccellino blu, e libero dovrà rimanere se vorrà contare ancora sulla forza degli utenti anche nel prossimo futuro. Un augurio a Twitter, in questa giornata particolare, è proprio questo. Buon compleanno Twitter.