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Twitter contro gli abusi: disponibili nuovi strumenti per l’individuazione dei molestatori

Twitter ha rilasciato nuovi strumenti che puntano a ridurre il fenomeno degli abusi. D’ora in poi gli utenti che riceveranno ban temporanei dovranno utilizzare una mail verificata o un numero di telefono per poter tornare ad utilizzare il social network.
A cura di Marco Paretti
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twitter abusi

È solo di poche settimane fa la notizia che vedeva Dick Costolo, CEO di Twitter, fare mea culpa per la situazione insostenibile relativa alla presenza di abusi sul suo social network. In seguito a questa presa di coscienza, Twitter ha cominciato a rilasciare nuovi strumenti che possano porre un freno a questo sempre crescente fenomeno. D'ora in poi gli utenti che riceveranno ban temporanei dovranno utilizzare una mail verificata o un numero di telefono per poter tornare ad utilizzare social network. La prima è relativamente facile da falsificare, mentre l'utilizzo di un numero di telefono falso risulta decisamente più arduo.

Effettuando un controllo incrociato tra i numeri di telefono degli utenti bannati e le nuove richieste di account, Twitter spera di impedire l'accesso a molti molestatori, il cui numero è salito vertiginosamente negli ultimi mesi. Questa è l'ultima di una serie di mosse finalizzate al perseguimento dei cosiddetti "Troll", la cui esistenza sul social network era già stata minacciata da strumenti ancora più efficaci per la segnalazione di abusi introdotti poche settimane fa. Aggiornamenti importanti che garantiscono la possibilità di inviare segnalazioni da mobile e, soprattutto, anche da parte di chi ha solo assistito ad un abuso.

twitter abusi

"Attualmente valutiamo un numero di segnalazioni cinque volte più grande rispetto al passato" ha spiegato Tina Bhatnagar, vice presidente dei servizi per gli utenti "Inoltre, abbiamo triplicato le dimensioni del team dedicato al supporto contro gli abusi". Le nuove regole, quindi, imporranno ai molestatori seriali l'inserimento del proprio numero di telefono che, se combacerà con quello di una persona bannata, porterà alla sospensione permanente dell'utente. Non è un sistema perfetto – possiede molte falle che, di fatto, permettono di aggirarne i controlli con relativa facilità – ma rappresenta un primo tentativo in grado di creare un livello di sicurezza in più.

Poche settimane fa il CEO di Twitter Dick Costolo aveva pubblicato una forte autocritica indirizzata all'attuale situazione del social network. "Non sappiamo gestire gli abusi, in questo facciamo schifo" ha scritto in una nota interna ottenuta dal giornale americano The Verge "Non è un segreto e il resto del mondo ne parla ogni giorno. Stiamo perdendo utente dopo utente perché non ci occupiamo del problema dei troll". Una dura risposta dell'amministrazione era fondamentale anche dal punto di vista aziendale. Dei 500 milioni di account creati, solo la metà risultano attivi: 284 milioni. L'emorragia di utenti è quindi un problema da risolvere al più presto, pena l'ira degli investitori.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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