Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi attacca Uber: "La lotta tra Uber e i tassisti è un problema di ordine pubblico da non sottovalutare". Le risse tra gli operatori del servizio e i tassisti sono ormai diventate troppo frequenti e hanno accompagnato la storia italiana di Uber fin dal suo arrivo, avvenuto nel 2013.
Ad oggi il servizio è attivo a Roma, Milano, Genova e Torino, ma secondo i tassisti sfrutta lacune dovute ad una normativa creata vent'anni fa, quando le app erano ancora un qualcosa di sconosciuto. Impossibile, quindi, non affrontare un dibattito per regolamentare anche queste realtà.
La situazione è diventata così grave da costringere il ministro Lupi a scrivere una lettera ad Alfano, nella quale spiega che la lotta tra le due fazioni è ormai un problema da non sottovalutare. Non che altrove Uber se la passi meglio. In quasi tutti gli stati in cui è presente, il servizio di auto con conducente è stato pesantemente criticato dai tassisti e dalle autorità, secondo le quali violerebbe diverse normative.
Il problema è che, spesso, queste normative non riguardano servizi erogati tramite applicazioni e con le modalità di Uber, rendendoli di fatto elementi di un vero e proprio limbo giuridico.
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In Cina, per esempio, il ministero dei trasporti ha impedito agli operatori Uber sprovvisti di licenza taxi di operare. "Ogni società deve rispettare le regole del mercato dei trasporti, prendere sul serio le proprie responsabilità e vietare alle auto private di lavorare" ha spiegato il ministero cinese "Ciò consentirà ai passeggeri che usano questi servizi di viaggiare a proprio agio".
Il servizio è poi vietato in Francia, Olanda, Spagna, Nevada, Oregon e Corea del Sud. In India, dopo che un autista avrebbe stuprato una passeggera, il governo ha obbligato Uber ad adottare un pulsante di emergenza dotato di geolocalizzatore.
"Voglio stabilire una nuova partnership con le città europee, portando sulle strade 400.000 auto e creando 50.000 nuovi posti di lavoro" ha spiegato Travis Kalanick, CEO di Uber "Queste regole esistono solo perchè l'industria dei taxi sta cercando di proteggere se stessa".
Nel frattempo i responsabili dell'azienda dovranno incontrare a Bruxelles i commissari dell'Unione Europea ai trasporti VIoleta Bulc e al mercato unico Andrus Ansip. Un incontro atteso tra poche ore nel quale si dovrà cominciare a parlare più concretamente di nuove regole.