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Uber, in Germania vincono i tassisti: sospese tutte le attività

Con una procedura d’urgenza la Corte distrettuale di Francoforte stoppa tutti i servizi della startup statunitense. L’accusa è sempre la stessa: non rispettare la normativa vigente e non fornire tutte le garanzie alla clientela.
A cura di Dario Caliendo
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Paesi che va, guai che trova. Sembra proprio che per Uber la vita debba continuare a essere complicata e dopo i problemi riscontrati (anche) in Italia, per l'ormai noto servizio di autisti on demand arriva un ulteriore stop in Germania, dove il tribunale di Francoforte ha temporaneamente ne ha sospeso tutte le attività. Non è il primo provvedimento giudiziario a sfavore della startup statunitense: uno stop era già stato decretato a Berlino e Amburgo, ma in entrambi i casi l'azienda ha potuto continuare a operare dopo aver presentato ricorso. Questa volta però la pena attuata nel caso in cui l'azienda non cessi le attività è molto più importante: la detenzione amministrativa oppure 250mila euro di multa.

A dare la notizia è la versione web del noto settimanale Die Zeit, che spiega nel dettaglio la procedura d'urgenza della Corte distrettuale di Francoforte che ha dato vita all'ingiunzione lo scorso giovedì, ma senza la presenza dei legali rappresentanti la società. Un dettaglio molto importante, che da spazio alla startup statunitense di richiedere l'annullamento dell'ordine, ma che ne sancisce lo stop delle attività di intermediario tra clienti e autisti.

La decisione della Corte tedesca ha implicazioni esclusivamente nazionali, e dovrà quindi essere rispettata non solo a Francoforte ma anche nelle filiali di Berlino, Monaco, Amburgo e Düsseldorf, le città nelle quali l'azienda tecnologica ha da tempo iniziato a offrire i propri servizi.

In realtà la storia è sempre la stessa, e vede i taxisti locali contrapporsi alla diffusione di un servizio innovativo che ha di fatto reinventato il concetto di trasporto passeggero, accusando l'azienda di non rispettare la normativa vigente e non fornire tutte le garanzie alla clientela.

Un problema reale, che prima o poi dovrà essere affrontato e che potrebbe porre un freno molto importante anche al nuovo UberPop, un servizio introdotto da poco che si avvicina molto più al concetto di car-sharing che a quello di trasporto passeggeri, i cui protagonisti principali sono degli autisti volontari e dilettanti, senza una regolare licenza.

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