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Uber spia i clienti e Lyft guadagna terreno

Negli ultimi mesi Uber è al centro di numerose polemiche che stanno portando grossi vantaggi ad uno dei principali competitor del servizio: Lyft.
A cura di Matteo Acitelli
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Negli ultimi mesi Uber, l’app che consente all’utente, attraverso un servizio peer-to-peer, di raggiungere una destinazione entrando in contatto direttamente con l’autista del mezzo è al centro di numerose polemiche che stanno portando grossi vantaggi ad uno dei principali competitor del servizio: Lyft. Lyft è una startup che offre un servizio analogo a quanto visto con Uber con la differenza che Lyft punta più sull’accessibilità ed un servizio amichevole tra cliente e "pilota" mentre Uber ha un'impronta più da servizio di lusso con autisti più professionali. La startup Lyft al momento è disponibile solo in America ma visti i recenti scandali che hanno colpito Uber facendo allontanare diversi clienti dal servizio peer-to-peer probabilmente anche l'avversario presto si attiverà nel mercato europeo.

Uber è stato infatti vittima di una pubblicità negativa nelle ultime settimane poiché sembrerebbe che i vertici di Uber possono spiare i movimenti effettuati da tutti gli utenti a bordo dei veicoli. A riferirlo è stata la giornalista Ellen Cushing del San Francisco Magazine che ha seguito da vicino la vicenda per un'inchiesta sul CEO di Uber Travis Kalanick. Inoltre il Senior VP Emil Michael avrebbe affermando che può ricavare tutte le informazione raccolte nel passato di tutti i giornalisti che hanno parlano male del servizio Uber. Insomma, una serie di scandali che hanno portato Lyft a festeggiare il record di settimana più produttiva dall'apertura della startup e che fanno pensare ad un futuro sempre più competitivo nel mercato dei servizi peer-to-peer.

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