UE, procedura d’infrazione contro l’Italia e intanto l’AgCom resta vacante
Italia nel mirino della Commissione Europea con una nuova procedura di infrazione, questa volta relativa alle norme presenti nel Decreto Semplificazioni che impongono all'Authority per le comunicazioni di obbligare Telecom Italia ad offrire separatamente l'affitto delle linee, il cosiddetto "unbundling", e la manutenzione delle reti in rame, attualmente comprese in una singola fornitura.
Un obbligo che fin dalla bozza del decreto aveva trovato la contrarietà del Commissario Europeo Neelie Kroes che in più interventi aveva parlato di "preoccupazione per il margine di discrezionalità di AgCom" e che aveva già fatto guadagnare al nostro paese due "ammonimenti" per via della direttiva europea che garantisce alle authority la piena indipendenza nel regolare il loro mercato di riferimento senza ingerenza da parte di organi esterni. La Commissione ha atteso che il Governo Italiano "correggesse in parte gli eccessi iniziali" ma le modifiche viste nei due passaggi non hanno soddisfatto l'organismo europeo che ha deciso di avviare una procedura di infrazione contro l'Italia per tutelare l'indipendenza di AgCom.
Proprio l'authority per le comunicazioni intanto si trova in una condizione imbarazzante, con la giunta Calabrò ormai dimessa e quella guidata da Angelo Cardani che per questioni burocratiche non si è ancora insediata. Dopo la proroga ormai scaduta il 16 luglio la procedura infatti si è arenata alla Corte dei Conti, il passaggio successivo alla firma di Napolitano, e anche se voci interne confermano che il problema sarà risolto a breve l'Italia in questo momento si trova in una fase di "vacatio" che potrebbe attirare nuovamente l'attenzione dell'Europa.