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Un azionista di Facebook ha fatto causa al social dopo il crollo in borsa

Un azionista di Facebook ha fatto causa al social network di Menlo Park. Il motivo? Il crollo del 19 percento in borsa dovuto all’annuncio dei risultati finanziari degli ultimi tre mesi.
A cura di Marco Paretti
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L'annuncio degli ultimi risultati trimestrali, tra i più deludenti degli ultimi anni, ha in poche ore bruciato 120 miliardi di dollari dal valore di Facebook e oltre 16 miliardi di dollari da quello personale di Mark Zuckerberg. Ma le conseguenze negative rischiano di diventare ancora più pressanti per l'azienda, che ora ha ricevuto la prima causa per mano di un azionista. Il motivo? Proprio il crollo del 19 percento in borsa dovuto all'annuncio dei risultati finanziari degli ultimi tre mesi. A depositare la causa è stato James Kacouris, secondo il quale l'azienda di Menlo Park avrebbe diffuso dichiarazioni volutamente imprecise sui problemi del social network.

Tra questi, secondo Kacouris Facebook avrebbe sviato sul ridimensionamento dei ricavi, il calo dei margini operativi e sul numero di utenti. L'azionista vorrebbe trasformare la causa depositata in una class action per danni non specificati. Una pratica non nuova negli Stati Uniti, dove gli azionisti possono fare causa alle aziende nel caso in cui si dovessero presentare delle forti perdite del valore delle azioni. Da Facebook, però, non è arrivata nessuna comunicazione in risposta alla causa depositata da Kacouris.

È bastato l'annuncio di risultati deludenti, arrivato in seguito allo scandalo di Cambridge Analytica, a spingere verso il basso il titolo del social network, che ha anticipato agli azionisti un probabile periodo negativo anche per i mesi futuri. Il secondo trimestre dell'anno è terminato con ricavi in aumento del 42 percento a 13,2 miliardi di dollari, sotto le attese degli analisti che scommettevano su 13,4 miliardi. Così il titolo in borsa è precipitato del 24 percento nelle contrattazioni after hours. In pochi minuti Zuckerberg ha quindi bruciato 16,8 miliardi di dollari del suo patrimonio personale, una perdita che lo fa scivolare dal terzo al sesto posto degli uomini più ricchi al mondo. È la prima volta dal 2015 che Facebook manca le previsioni degli analisti. Deludente anche la crescita degli utenti, aumentati dell'11 percento a 1,47 miliardi di utenti quotidiani, meno delle attese del mercato che prevedeva un dato pari a 1,48 miliardi. L'utile netto si è attestato a 5,1 miliardi di dollari.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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