Un giocatore di Red Dead Online è diventato virale perché dà la caccia ai giocatori razzisti
Si chiama Yuhboi e su TikTok conta 125.000 follower e 3,4 milioni di "Mi piace". La fama sul social network cinese è arrivata dopo una serie di clip in cui Yuhboi elemina gruppi di giocatori di Red Dead Online (Rockstar Games) vestiti da membri del Ku Klux Klan. O meglio, nel gioco non è possibile vestirsi secondo gli abiti della setta razzista americana, ma vi sono comunque utenti che tentano di imitarne lo stile, attraverso abiti e grossi cappelli bianchi, che rendono evidente il richiamo.
Il Ku Klux Klan è presente solamente nella campagna in single-player di Red Dead Redemption II. Se si uccidono i membri della setta, il gioco non punisce il giocatore o la giocatrice con una taglia da ricercato. In tal senso, si tratta dell'unica eccezione alle regole del gioco, dimostrando come Rockstar Games sia contro i razzisti. Nella controparte online invece non vi è alcuna traccia del Ku Klux Klan, se non per alcuni utenti che tramite mod o fantasia desiderano richiamarlo.
Il più delle volte questi utenti si ritrovano raggruppati in zone della mappa, spesso tenendo come prigionieri NPC (personaggi non giocanti) neri. Obiettivo di Yuhboi è quello di stanarli ed eliminarli, per poi montare il tutto su TikTok. Elemento caratteristico dei video di Yuhboi è la musica utilizzata: un brano folk remixato, che sembra ricordare, in maniera parodistica, la nota canzone "Dixie's Land", cantata dai Confederati durante la Guerra civile americana. Al termine della "carneficina", Yuhboi lascia festeggiare il proprio personaggio, con pose di giubilo e sigarette accese. Ogni video segue uno schema ed elementi ricorrenti specifici, in modo da creare un particolare umorismo antirazzista.
Tuttavia, secondo Kotaku, le imprese di Yuhboi sono finte. E non perché Red Dead Online sia esente dal razzismo, tutt'altro: è facile sentire o leggere esternazioni razziste di alcuni utenti in chat. Ciò che perplime delle clip di Yuhboi è la sua capacità di trovare così tanti gruppi di persone vestite da Ku Klux Klan, che casualmente si ritrovano vicino a dirupi o casse esplosive (le uccisioni sono molto fantasiose e spettacolari) e che raramente reagiscono. Per Zack Zwiezen di Kotaku, è più semplice pensare che Yuhboi organizzi questi video con l'aiuto di amici. Non si sa tuttavia la versione ufficiale perché, nonostante i tentativi della testata di entrare in contatto con Yuhboi, il giocatore non ha mai risposto.
Ad ogni modo, che siano veri o falsi, questi video mettono comunque in rilievo un problema concreto quale il razzismo, che ammorba anche le comunità online. Quel che è certo è che Yuhboi non è fan dei razzisti né del Ku Klux Klan. Semplicemente adora giocare a Red Dead Online che, in mancanza del supporto degli sviluppatori e di importanti aggiornamenti, ha bisogno della creatività degli utenti per sopravvivere.