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Un racconto scritto da un computer ha passato le selezioni di un concorso letterario

Un team di ricerca giapponese ha partecipato al premio letterario Hoshi Shinichi inviando un racconto scritto da un programma, aggiudicandosi il secondo posto.
A cura di Daniele Gambetta
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In questi primi mesi del 2016 abbiamo già assistito a diverse novità nel campo della ricerca sull'intelligenza artificiale. A inizio marzo, per la prima volta nella storia, un software ha battuto in una partita di Go il campione mondiale attualmente in carica. È notizia di questi giorni, invece, che i computer stanno iniziando ad eccellere anche in quell'abilità che finora restava un privilegio della mente umana: la creatività.

Un team di ricerca giapponese ha partecipato al premio letterario Hoshi Shinichi inviando un racconto scritto in collaborazione con un'intelligenza artificiale programmata per scrivere testi narrativi. Il racconto, che ironicamente in si intitola  “Il giorno che un computer scrisse un racconto” (in giapponese “Konpyuta ga shosetsu wo kaku hi”), è riuscito a passare la prima fase di selezione, pur non aggiudicandosi il primo posto.

Il Premio Letterario Hoshi Shinichi è noto per accettare anche opere di partecipanti non umani, ossia programmi di intelligenza artificiale, tuttavia questo è il primo anno in cui sono stati inviati testi scritti da programmi. Su 1.450 racconti ricevuti, 11 opere sono state scritte con la collaborazione di un computer. Come dichiarato da Hitoshi Masubara, professore di informatica della Future University di Hakodate e direttore del gruppo di ricerca che ha sviluppato il software, i ricercatori si sono limitati a stabilire alcuni parametri del romanzo, come la trama e il genere dei personaggi. Al software è stato affidato il compito di scrivere il testo vero e proprio, scegliendo le parole e le frasi da un vocabolario messo a disposizione dal team. Alla conferenza stampa, lo scrittore di fantascienza Satoshi Hase ha dichiarato: “Ero sorpreso del lavoro perché era un racconto ben strutturato. Ma aveva anche alcuni difetti [necessari da superare] per vincere il concorso letterario, come la descrizione dei personaggi”.

“Fino a oggi i programmi IA sono stati spesso utilizzati per risolvere problemi che ammettono una risposta, come giocare a Go o a Shogi” ha dichiarato Matsubara in un articolo uscito sullo Yomiuri Shinbun. “In futuro vorrei espandere il potenziale dell’IA perché si avvicini alla creatività umana.”

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