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Girare un film intero con lo smartphone. Finalmente è stato fatto

Non è stato semplice ma di certo è stato economico. Ricky Fosheim ha girato Uneasy Lies the Mind con un iPhone 5, un obiettivo da aggiungergli e un’app da 5$.
A cura di Gabriele Niola
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E’ una mitologia che esiste da quando i telefoni cellulari sono diventati smartphone e consentono di fare video: girare un film con il cellulare. Un mito che i produttori di telefoni hanno cavalcato non poco (Nokia ci fece un concorso e Apple beneficiò dal regista star Park Chan-Wook che girò un corto con l’iPhone) ma che effettivamente non si è ancora concretizzato, cioè non ci sono stati ancora film propriamente detti, cioè fatti secondo tutti i crismi del cinema, ad essere stati prodotti dall’inizio alla fine con un telefono cellulare. Almeno fino a Uneasy lies the mind.

Si parla di iPhone 5 chiaramente, il più attrezzato sia dal punto di vista dell’hardware che del software per poter lavorare le immagini, Ricky Fosheim gli ha aggiunto solo un obiettivo (per ottenere quel look “a fuoco/sfocato” da cinema ed evita il piattume della lente in dotazione) denominato Turtle Back. Mentre per girare ha optato per Filmic Pro, un’app che rispetto alla videocamera standard consente di personalizzare diverse impostazioni determinanti per un film (come il frame rate) e inoltre può impostare livelli diversi di compressione del filmato.

Come sempre in questi casi la trama restringe il campo di gioco a pochi personaggi e pochi ambienti, qui si racconta di un gruppo di amici in una casa di montagna, riuniti per il compleanno del protagonista. Dopo poco cominciano ad emergere invidie e paranoie fino a livelli estremi, alimentati da alcol e droghe, che terranno conto del gelo che li circonda.
Il film è in programma per l’8 Marzo al Cinequest festival e poi tocca al South by southwest di Austin che è un classico per questo tipo di prodotti.

Neanche a dirlo questa scelta produttiva, oltre a fare da buona cassa di risonanza mediatica, è stato anche un modo non stupido per risparmiare, tutto il film infatti è costato i 10.000$ che Fosheim ha raccolto tramite Kickstarter (anche se la strana cifra finale e i pochi backer fanno ipotizzare che sia il raggiungimento dell'obiettivo sia stato aiutato dagli autori stessi).
Di certo l’immagine non è identica a quella ottenuta con videocamere professionali ma questo non è un problema, anzi. Con l’iPhone Ricky Fosheim ha dichiarato di aver voluto tentare di emulare l’estetica delle pellicole 16mm (grandi la metà di quelle normali da 35mm), idea probabilmente ispirata da Searching for Sugar Man, documentario che l’anno scorso ha vinto l’Oscar e che, in alcuni punti, usa immagini in stile Super8 girate in realtà con un iPhone e l’app 8mm Vintage Camera (perchè la vera pellicola Super8 costava troppo).

L’unica controindicazione paradossalmente non ha a che vedere con la risoluzione, gli obiettivi o la qualità visiva ma con il fatto che il telefono non regge bene le basse temperature e girando in esterno (erano in montagna) in più di un caso si bloccava dopo pochi minuti e andava riscaldato.

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