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WhatsApp arriverà su iPad con un’applicazione dedicata

La nuova applicazione WhatsApp per iPad sarà indipendente dallo smartphone e porterà con sé una vera e propria rivoluzione per la piattaforma: verrà presto abbandonato il sistema “smartphone-centrico” a favore di un’architettura multipiattaforma basata sul cloud, utilizzabile su tutti i dispositivi del tutto indipendentemente.
A cura di Dario Caliendo
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Che gli attuali metodi per utilizzare WhatsApp su Mac e PC e WhatsApp su iPad siano a di poco macchinosi è un dato di fatto. E il motivo è semplice: a differenza di Telegram, che utilizza un sistema ad account, per utilizzare WhatsApp su un secondo dispositivo è fondamentale che lo smartphone principale sul quale è installata la sim con il numero di telefono registrato sia acceso e connesso alla rete, il che rende tutto l'ecosistema molto più lento da utilizzare e limitato nelle funzionalità. Lo sanno gli utenti e, a quanto pare, lo sanno anche gli sviluppatori, pronti ormai a rivoluzionare la piattaforma per i messaggi gratuiti, grazie all'introduzione di un nuovo sistema multipiattaforma (molto simile a quello di Telegram) che verrà accompagnato da una nuova applicazione nativa per iPad.

Il nuovo WhatsApp: cosa cambierà per gli utenti

Anche se per molti la novità più importante consisterà nell'attesissimo rilascio di un'applicazione stand alone di WhatsApp per iPad, in realtà il fattore "rivoluzionario" (per WhatsApp, sia chiaro) si nasconde in un profondo cambiamento nel sistema dell'app per i messaggi gratis di Facebook, che ha poi reso possibile il rilascio della versione per il tablet di Apple e che porterà giovamenti anche a WhatsApp Web e WhatsApp Desktop, rendendo l'esperienza utente molto più snella.

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Come è ormai chiaro a tutti, attualmente il sistema di WhatsApp richiede la registrazione del proprio numero di telefono, che viene collegato ad un account univoco per ogni numerazione e che è sempre gestito dallo smartphone sul quale è stata installata l'app. In questo modo, non viene creato un vero e proprio account sul cloud, e tutti i messaggi e gli allegati saranno accessibili (e memorizzati) solo sullo smartphone principale che, tra l'altro, deve essere inderogabilmente acceso e connesso ad internet.

E, quello attuale, è un sistema che andava bene forse 5 anni fa. Ormai, però, la stragrande maggioranza degli utenti fa parte (forse anche inconsciamente) di un ecosistema di prodotti e dispositivi e per garantire un'esperienza utente fluida e stabile è essenziale puntare sul cloud. È un dato di fatto e, a quanto pare, sembrano averlo capito anche gli sviluppatori di WhatsApp che – presto – potrebbero dire addio all'attuale sistema di autenticazione dell'app, a favore di un'architettura multipiaffatorma con account che saranno sempre univoci per ogni numero di telefono.

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In questo modo non solo sarà possibile utilizzare WhatsApp su iPad ma, proprio come accade praticamente da sempre su Telegram, tutti i messaggi e gli allegati saranno memorizzati su un server criptato, il che renderà una realtà l'utilizzo del proprio account su praticamente qualsiasi tipo di dispositivo mobile e fisso, senza la necessità di avere acceso e collegato lo smartphone principale.

Per i più esperti questa novità non sembrerà una rivoluzione, ma per la piattaforma di WhatsApp lo è.

I possibili problemi per la privacy

Uno dei motivi per i quali gli sviluppatori di WhatsApp abbiano deciso di prendersi tutto il tempo necessario per rilasciare queste novità, è senza dubbio quello relativo alla privacy e alla crittografia end-to-end, ovvero il sistema di comunicazione cifrata. Attualmente, venendo tutto gestito dallo smartphone collegato all'account, il sistema di crittografia utilizzato è piuttosto semplice ed è gestito dallo smartphone stesso: viene creata una chiave di cifratura dal dispositivo che invia un contenuto (e da il via alla chat), che viene poi decriptata da quello che lo riceve.

La sfida più grande per gli sviluppatori è stata proprio quella di pensare ad un nuovo sistema di crittografia end-to-end, in grado di funzionare anche con un'architettura in cui i messaggi dei due interlocutori vengono gestiti da un server (che, di fatto, rende poi possibile il concetto multipiattaforma). Una soluzione però sembra già essere stata trovata, ed è molto simile a quella pensata da Apple con il suo iMessage: invece di utilizzare una singola chiave di cifratura, ci sarà a disposizione un cluster di queste. In questo modo ogni dispositivo avrà una chiave dedicata, e sarà possibile il funzionamento standalone delle applicazioni sulle diverse piattaforme.

La data di rilascio di WhatsApp per iPad

Attualmente non si hanno ancora notizie certe circa la data di rilascio di WhatsApp per iPad e del nuovo sistema di autenticazione della piattaforma. Ma stando a quanto pubblicato da WABetaInfo, la nuova applicazione potrebbe già essere pronta e non solo permetterà le chiamate vocali o le videochiamate anche su iPad, ma dovrebbe introdurre anche la possibilità di proteggere le chat con il TouchID e il FaceID e permetterà di utilizzare tutte le funzionalità dell'app per smartphone, come gli adesivi e le note audio.

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