Wi-Fi, negli USA i piani per una rete globale, potente e gratuita
Immaginate una rete wi-fi pubblica, ad alta velocità e soprattutto gratuita. E' chiaro che non si parli dell'Italia ma degli Stati Uniti, dove la FCC sta studiando un progetto che prevede la realizzazione di una mega rete che copra quasi tutto il territorio nazionale, più performante delle tradizionali connessioni domestiche e il cui accesso sia libero per tutti. Un'idea che nel nostro Paese appare più che avveniristica ma che trova ampio spazio in un luogo dove da tempo si è compreso appieno il fondamentale contributo della rete allo sviluppo tecnologico e sociale.
Si tratta di un progetto non semplice da realizzare, in primo luogo per l'ingente investimento necessario per l'istallazione di milioni di hot-spot sparsi per tutto il territorio e che finirebbe per stravolgere l'attuale sistema delle comunicazioni. I primi a levare gli scudi contro la proposta sono stati infatti gli operatori privati che temono ovviamente un crollo verticale degli abbonamenti ad internet, laddove dovesse prendere piede una rete globale e gratuita. Anche i repubblicani hanno immediatamente espresso la loro contrarietà, motivandola con gli ingenti investimenti necessari per la realizzazione a cui corrisponderebbe il crollo degli introiti derivanti dalle aste sulle frequenze destinate ai privati.
Gli unici ad aver accolto la notizia con favore (cittadini a parte) sono stati i big della tecnologia, da Microsoft a Google, interessati alle possibili applicazioni che una a copertura totale potrebbe introdurre. Una rete globale abbatterebbe infatti quei limiti tecnologici che ancora tengono imbrigliata la vastità di applicazioni e di utilizzi possibili, dalle automobili senza pilota a finire ad applicazioni medico sanitarie, senza dimenticare le potenzialità offerte da una connessione molto più potente di quella tradizionale e dotata di un segnale in grado di attraversare ostacoli naturali del territorio.
Inutile chiedersi se e quando un'ipotesi del genere possa sbarcare in Italia, dove le reti w-fi pubbliche vertono in una situazione quasi drammatica. Prima del Governo Monti lo sviluppo delle comunicazioni è stato praticamente affidato in toto agli operatori privati ed è solo grazie alla competizione tra i diversi provider che negli ultimi anni si è avuto un discreto aumento di performances delle connessioni. L'esecutivo dei tecnici ha varato poi alcune riforme che prevedono un ammodernamento delle nostre reti con un sostanzioso intervento statale (costretto più che altro dai diktat europei) ma il prossimo cambio di poltrone potrebbe portare ad ulteriori rallentamenti, mentre il principio della rete come bene fondamentale dell'uomo è ancora ben lontano dall'essere preso in considerazione.