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Opinioni

Windows XP l’immortale. L’os di Microsoft ancora in un quarto del computer

Qualora le cose continuassero così, ci vorranno oltre 2 anni per vedere sparire il longevo OS di Microsoft, e i rischi di sicurezza sono tanti. Riuscirà Windows 9 a spingere all’aggiornamento anche gli utenti più scettici?
A cura di Dario Caliendo
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Windows XP è immortale, non c'è nulla da fare. Il sistema operativo più longevo della storia di Microsoft continua a rimanere tale, e contro ogni logica e sicurezza, risulta tuttora installato installato ancora in un quarto dei computer presenti nel pianeta nonostante sia andato ufficialmente in pensione lo 8 scorso aprile.

A rendere pubbliche queste statistiche sono i dati rilevati da Net Application, che hanno messo in evidenza che nel corso del mese di agosto la diffusione di Windows XP ha subito una flessione inferiore all'1 percento, passando dal 24,82 percento di luglio al 23,89 percento.

Il sistema operativo più diffuso al mondo continua ad essere Windows 7, installato nel 51,21 percento dei computer, mentre Windows 8 e 8.1 hanno raggiunto il 13,37 percento del mercato dei personal computer. Mac OS X, Windows Vista e Linux hanno rispettivamente una diffusione del 4,29 percento, del 3 percento e dell'1,67 percento.

Insomma, qualora le cose dovessero continuare così, ci vorrebbero circa due anni per vedere l'ormai più che decennale sistema operativo di Redmond sparire totalmente dai computer di tutto il mondo.  Ma più si andrà avanti e maggiori saranno i rischi derivanti dal non aver aggiornato il proprio sistema operativo perchè, qualora dovessero essere scoperti bug e vulnerabilità in Windows XP, l'assenza di eventuali futuri aggiornamenti renderebbe praticamente perenni le falle di sicurezza presenti nell'OS.

Ma non tutto è perduto. Dopo la scarsa fortuna di Windows 8 e 8.1, l'attenzione di media e appassionati è rivolta alle novità che introdurrà la nuova versione del sistema operativo di Microsoft, Windows 9, che sarà presentato ufficialmente il prossimo settembre e che potrebbe spingere all'aggiornamento anche gli utenti più scettici.

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