In un mercato in cui il prezzo di uno smartphone generalmente ne lascia immaginare le prestazioni, sono rarissimi i casi in cui è possibile acquistare un dispositivo con caratteristiche da top di gamma a un prezzo relativamente economico, soprattutto se a produrlo sono le aziende più importanti, e nella mia carriera raramente mi è capitato di testare un mid market in grado di stupirmi. Ma oggi parliamo dello Xiaomi Mi3, uno smartphone cinese, che non ha nulla da invidiare ai vari Galaxy S5, HTC One M8 etc.
Design e materiali di costruzione
Caratterizzato da un design molto simile a quello introdotto da Nokia con il suo Lumia 920, il Mi3 è uno smartphone fantasticamente realizzato con una scocca in alluminio ricoperta di grafite, un materiale che lo rende più resistente e piacevole al tatto, ma che in effetti potrebbe causare qualche problema di grip, perché tende leggermente a scivolare.
Frontalmente troviamo un display da 5" Full HD dall'ottima qualità, che sarebbe più gradevole se fosse stato affiancato da cornici più sottili e un'ottimizzazione degli spazi migliore. Davvero molto curiosa la scelta di non utilizzare nanoSIM e microSIM a favore della cara e vecchia SIM grande. Old School.
Fotocamera
Tenendo sempre presente il prezzo al quale è venduto, la fotocamera da 13 megapixel dello Xiaomi Mi3 lascia davvero stupiti. La qualità delle foto scattate con lo smartphone è paragonabile a quelle realizzate da diversi top di gamma venduti a prezzi ben più alti, e il risultato degli scatti realizzati con il dispositivo è più che sufficiente: immagini pulite, nitide, con ottimi dettagli e un buon bilanciamento del colore. Insomma, un ottimo risultato, che in condizioni di scarsa luminosità tende a diminuire in qualità, per la presenza di rumore troppo accentuato soprattutto nei bordi delle immagini, vanamente tentato di ottimizzare dal software dello smartphone.
I video registrati in FullHD con lo Xiaomi Mi3 sono buoni, ben bilanciati nella saturazione e nella temperatura del colore. La messa a fuoco non è velocissima, ma è comunque molto reattiva, mentre l'audio lascia a desiderare: nei video registrati con lo smartphone è presente un'elaborazione software troppo invasiva, che ne falsa la qualità. Si tratta molto probabilmente di un problema software, che gli sviluppatori potranno correggere senza troppi problemi.
Buona anche la fotocamera frontale da 2,1 megapixel, che di certo non eccelle in grandangolo, ma uno dei punti di forza del Mi3 è senza dubbio l'interfaccia grafica curata in ogni minimo particolare, che anche nell'applicazione relativa alla fotocamera svolge un lavoro egregio, risultando totalmente personalizzabile e molto reattiva.
Hardware
Partiamo subito con un punto fermo. Il Mi3 non è uno smartphone che si può inserire in questa generazione, almeno non se ci si basa esclusivamente sulle caratteristiche hardware del dispositivo. Il processore è un quad-core Snapdragon 800 da 2,3 GHz (lo stesso che troviamo sul Nexus 5), affiancato da 2 GB di Ram e da una GPU Adreno 330. La memoria interna è da 16 GB e purtroppo non è espandibile, e manca la compatibilità con le reti LTE.
Davvero un peccato, considerando che nonostante abbia un processore non di ultimissima generazione, l'ottimizzazione relativa al software e all'interfaccia grafica permette al Mi3 di raggiungere prestazioni davvero eccezionali per un dispositivo nella sua fascia di prezzo, sia per quanto riguarda i complessi calcoli relativi al processore, che per quanto riguarda la fluidità generale dello smartphone, che anche in questo caso risulta fluido, scattante e molto piacevole da utilizzare.
Ottima anche la batteria da 3050 mAh che – sempre grazie alla perfetta ottimizzazione software – riesce a permettere un utilizzo intensivo dello smartphone per tutto il giorno, e arrivare a fine giornata con almeno il 10 percento di autonomia residua.
Software
Per comprendere la filosofia che si nasconde dentro lo Xiaomi Mi3 bisognerebbe pensare all'iPhone: nonostante l'hardware dello smartphone di Cupertino non sia di ultima generazione, la fantastica ottimizzazione software gli permette di ottenere risultati prestazionali molto interessanti. La stessa cosa accade con il Mi3, grazie alla fantastica MiUI, l'interfaccia grafica di Xiaiomi, che trasforma Android 4.4 in un sistema operativo tutto nuovo, caratterizzato da una GUI veloce e personalizzabile in ogni minimo particolare.
Fortemente criticata perché molto simile a iOS, la MiUI rivoluziona il sistema operativo di Google, eliminando l'app drawer e posizionando la schermata principale all'estrema sinistra dei vari desktop: scorrendo verso destra sarà possibile accedere alle varie applicazioni installate, grazie a un'animazione di scorrimento molto fluida e che non rallenta praticamente mai, personalizzabile tramite la sezione nella quale si scelgono gli sfondi e i widget.
La sezione relativa alle impostazioni dello smartphone è fantastica e porta il Mi3 su un livello lontano anni luce dagli altri dispositivi Android. Grazie alle tantissime opzioni disponibili e alla presenza di una moltitudine di tweak che le GUI realizzate dagli altri produttori non si sognano nemmeno, sarà possibile personalizzare profondamente il dispositivo.
Per descrivere nel dettaglio tutte le funzionalità e i tweaks introdotti nel Mi3 da Xiaomi ci vorrebbe davvero un giorno intero. In realtà, gli sviluppatori che hanno progettato la MiUI si sono dati alla pazza gioia, e il risultato ottenuto è davvero stupefacente.
E' vero, l'interfaccia grafica di Xiaomi è molto ispirata ad iOS, ma è come se fosse realizzata con il meglio dei due sistemi operativi: le finezze software presenti nel Mi3 sono veramente tante, a partire dalla possibilità di far vibrare lo smartphone in sincronia con l'orologio, alla possibilità di sceglie con facilità il launcher, personalizzare le notifiche di tutte le applicazioni, personalizzare la grafica del centro notifiche, cambiare i temi della GUI e molte altre sciccherie.
Insomma una cosa è certa, l'attenzione per i dettagli che gli sviluppatori di Xiaomi hanno avuto nel progettare e sviluppare l'interfaccia grafica dello smartphone, è l'arma vincente del Mi3 e nonostante le tantissime animazioni e i molteplici elementi su schermo, il sistema operativo non rallenterà praticamente mai.
Conclusioni
Se un utente qualsiasi provasse il dispositivo senza conoscerne prezzo e caratteristiche, di certo non immaginerebbe minimamente che è venduto a meno di 300 euro. La filosofia e l'esperienza utente che si nascondono nello smartphone di Xiaomi dovrebbero far riflettere in primis le aziende produttrici, che continuano a vendere i propri dispositivi a prezzi esagerati, e poi gli utenti stessi, che dovrebbero iniziare a chiedersi perché continuano ad acquistare smartphone che costano più del doppio del Mi3 ma le cui prestazioni risultano quasi in linea con lo Xiaomi.
Purtroppo non è tutto oro quel che luccica, e la mancanza della compatibilità con le reti LTE, l'impossibilità di espandere la memoria interna e le cornici del display troppo ampie, fanno perdere qualche punto al dispositivo. Punti recuperati con la fantastica personalizzazione di Android, che porta l'esperienza utente a un livello mai raggiunto da un dispositivo animato dal sistema operativo di Google e rende il Mi3 uno degli smartphone più interessanti (e sottovalutati) degli ultimi tempi.