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Yahoo si unisce ad AOL e diventa Oath: Marissa Mayer lascerà l’azienda

Yahoo smetterà di esistere, almeno come l’abbiamo conosciuta finora. In seguito all’acquisizione da parte di Verizon, il colosso delle comunicazioni fonderà Yahoo e AOL in un’unica realtà chiamata Oath.
A cura di Marco Paretti
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Marissa Mayer Yahoo

Yahoo smetterà di esistere, almeno come l'abbiamo conosciuta finora. In seguito all'acquisizione da parte di Verizon, il colosso delle comunicazioni fonderà Yahoo e AOL in un'unica realtà chiamata Oath. Lo ha confermato in un tweet il CEO di AOL Tim Armstrong, sottolineando l'entusiasmo per la nuova azienda, che avrà una base d'utenza di oltre un miliardo di utenti, e la data di lancio di Oath, estate 2017. Nel corso dei prossimi mesi Yahoo cesserà quindi di esistere e i suoi asset principali – cioè quelli che tutti hanno conosciuto, come mail e notizie – saranno probabilmente brandizzati con il nome della nuova società.

Oath, che in inglese significa giuramento – ma anche imprecazione -, ha già scatenato l'inevitabile sarcasmo del web, che su Twitter ha riversato battute ed ironia sul cambio di nome. Novità che porterà alla probabile creazione di elementi come Oath Mail e Oath News. Non è però ancora chiaro se Verizon sia interessata a mantenere il brand Yahoo in qualche servizio, come appunto la casella mail che da anni accompagna milioni di utenti in tutto il mondo. A capo della nuova realtà ci sarà Armstrong, già CEO di AOL e responsabile dell'annuncio della nuova realtà.

Vero punto di svolta per Yahoo è che Marissa Mayer, attuale CEO dell'azienda e da molti considerata parte della causa che ha portato al suo affossamento, non farà parte di Oath una volta che le due società si saranno fuse. Lo ha rivelato la testata Recode, spiegando che la sua uscita è attualmente in fase di organizzazione, soprattutto per quanto riguarda i termini. L'annuncio non rappresenta di certo una sorpresa, visto il ruolo sempre più controverso della Mayer nella gestione dell'azienda. Ora resta da capire se la manager riceverà la buonuscita milionaria che, almeno in teoria, dovrebbe spettarle: a causa del crollo di Yahoo e del massiccio attacco hacker subito nel corso dei 4 anni in cui ha mantenuto le redini aziendali, la Mayer potrebbe anche vedersi ridotto questo bonus.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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