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Yaskawa Bushido Project, il robot che utilizza la katana come un samurai

Un’azienda produttrice di macchine industriali ha ideato un robot fornito di katana nel cui “cervello” sono stati trasferiti i movimenti del maestro samurai Isao Machii. La precisione e la rapidità dei tagli inferti dal robot sono a dir poco impressionanti.
A cura di Marco Paretti
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Non bastava far muovere i robot come i ninja, facendoli correre nelle foreste e spingendoli ad assumere le posizioni di Karate Kid. Ora le macchine sanno anche utilizzare una katana. E lo sanno fare dannatamente bene. Lo dimostra il video pubblicato dall'azienda giapponese specializzata in robotica Yaskzawa Electric Corporation, nel quale viene illustrato il Progetto Bushido. In breve, si tratta di un braccio robotico in grado di analizzare e riprodurre ogni movimento del maestro Isao Machii, uno degli esponenti principali dello Iaido, l'arte marziale giapponese basata sull'estrazione della spada. Insomma, un vero samurai.

Il robot non solo è in grado di replicare i colpi di Machii con incredibile accuratezza, ma verso la fine del video dimostra come il suo essere instancabile rappresenti un grande punto a favore nei confronti del samurai in carne ed ossa, visibilmente provato dal taglio di mille rotoli di bambù. La sfida si è risolta in parità, ma ha dimostrato che la robotica ha ormai raggiunto una livello tecnologico tale da garantire una precisione estrema. Precisione che, com'è facile immaginare, non sarà sfruttata per tagliare a fette ogni cosa; il braccio robotico viene infatti utilizzato all'interno delle catene di montaggio, dove può compiere operazioni di assemblaggio molto precise.

Yaskawa Bushido Project

Nel corso degli ultimi anni si è parlato spesso delle innovazioni del settore della robotica. Anche Google sembra essere estremamente interessata a raggiungere la perfezione da questo punto di vista ma, al posto di concentrarsi sullo sviluppo di soluzioni per l'industria, l'azienda di Mountain View sta cercando di dare vita ad un robot in grado di camminare autonomamente su ogni terreno. Si chiama Atlas e ha già dimostrato di essere estremamente efficiente, sia quando si tratta di correre in un territorio ostile come una foresta sia quando si trova a dover rimanere in equilibrio su una gamba sola. Semplice? Assolutamente no, almeno per un robot. La capacità di camminare, correre o semplicemente stare in piedi non è infatti facilmente replicabile. Nel corpo umano sono tutte funzioni che richiedono una perfetta sincronia tra muscoli e cervello, il quale calibra l'equilibrio grazie ad una serie di "sensori" come quelli presenti all'interno delle orecchie. Per camminare come noi, i robot devono replicare il più possibile questo coordinamento.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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