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YotaPhone 2, video recensione dello smartphone con doppio display

Caratterizzato dalla presenza di 2 display, il nuovo gioiellino di Yota è uno smartphone “ibrido” con pochi compromessi che rispetto alla prima generazione (praticamente mai arrivata nel Bel Paese) sembra meno un “work in progress”. Ma le caratteristiche hardware e il prezzo del dispositivo metteranno a dura prova la diffusione del marchio anche in Italia.
A cura di Dario Caliendo
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Una cosa è certa: tra phablet con display curvi e smartphone con addirittura due display, i dispositivi mobili introdotti nel mercato in questa fine del 2014 sono tra i più strani mai visti, e forse perché le aziende produttrici si sono rese conto che gli utenti si sono stufati di vedere tanti nuovi smartphone che però da anni ormai sono sempre la solita solfa. E se Samsung ha stupito tutti vendendo realmente il suo Note Edge, che per anni è stato solo un prototipo, bisogna ammettere che la velocità con la quale quelli di Yota sono riusciti a rilasciare anche nel mercato italiano il proprio personalissimo smartphone, è altrettanto stupefacente.

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Si chiama proprio YotaPhone 2, è uno smartphone Android puro Google Experience, caratterizzato però dalla presenza di due display, uno dei quali utilizza la tecnologia e-ink (la stessa utilizzata nei Kindle, per intenderci) posizionato nella parte posteriore del dispositivo. Una sorta di ibrido tra uno smartphone e un lettore di eBook che, in quanto tale, ha subito catturato l'attenzione di appassionati ed esperti, a lungo rimasti dubbiosi sull'utilità dell'idea e sui risultati ottenuti dall'azienda. Perché, parliamoci chiaro, quando si ha a che fare con dei dispositivi ibridi, nella stragrande maggioranza dei casi si ha a che fare con dei compromessi, che molto spesso vanno a influenzare negativamente l'esperienza utente. Ma, udite udite, quelli Yota pare abbiano svolto davvero un lavoro egregio, in un dispositivo mobile che però è venduto a un prezzo forse troppo elevato. Ma per un'azienda nuova, praticamente mai vista in Italia, che produce uno smartphone mai visto, è un traguardo importante.

Design

Caratterizzato da un display AMOLED da 5" frontale (con una densità di pixel per pollice di 442 ppi e protetto da uno strato in vetro GorillaGlass 3) e da un'ulteriore display e-ink da 4.7" posteriore, il design del nuovo YotaPhone 2 è senza dubbio tra i più semplici mai visti in un dispositivo mobile presentato nel 2014: è simmetrico, molto arrotondato e in un certo senso ricorda le linee rotondeggianti dell'HTC One M8, unite alla pulizia del Nexus S.

Ottimi i materiali di costruzione che, anche grazie alla cornice in magnesio rinforzato da fibre di vetro donano, allo YotaPhone 2 un fantastico look-and-feel, e davvero geniale l'idea di nascondere il vano della SIM proprio sotto i tasti del volume: una soluzione molto elegante, che però rischia di compromettere la qualità dei pulsanti del volume qualora si sostituisca la SIM troppo frequentemente. E proprio come ormai tutti i Google Experience, quelli di Yota hanno ben pensato di eliminare del tutto il tasto dedicato allo scatto della fotocamera, che sarà controllata totalmente tramite l'interfaccia grafica a schermo. La fotocamera è posta esattamente in asse, ed è affiancata da un flash led a singolo tono. Nulla di entusiasmante, sia chiaro, e forse l'unico vero compromesso reale dello YotaPhone 2, ma ci arriveremo a breve.

L'elemento che più sorprende quando si utilizza per la prima volta lo YotaPhone 2 è senza dubbio il materiale che copre la cover posteriore e il relativo display e-ink, che ricorda immediatamente la superfice touch del Kindle, e dona un ottimo grip al dispositivo, non solo rendendolo ben poco scivoloso, ma anche meno soggetto ai graffi di superficie.

Insomma, devo ammettere che il mio approccio con lo YotaPhone 2 è stato accompagnato da un grande scetticismo derivante da una serie di considerazioni personali influenzate sicuramente dalla natura di "ibrido" e dalla novità introdotta dal dispositivo, ma in un certo senso mi sono dovuto ricredere: che il design minimalista sia piacevole e i materiali di costruzione siano di ottima qualità non c'era dubbio, ma quello che dopo qualche giorno d'utilizzo stupisce davvero è il display posteriore che può davvero svolgere il lavoro da e-reader, e grazie al ridottissimo consumo energetico che ne deriva è un'ottima soluzione per avere un display sempre attivo nel quale visualizzare le notifiche in tempo reale e, perché no, utilizzare giochi – molto semplici – per passare il tempo senza consumare eccessivamente la batteria.

Caratteristiche tecniche e software

Le prime perplessità arrivano però quando si inizia ad analizzare il dispositivo nel dettaglio. Ad animare lo YotaPhone 2 ci pensa il processore di Qualcomm Snaprdagon 800 da 2.2 GHz, affiancato da 2 GB di RAM e 32 GB di memoria interna. Hardware datato, è vero, e se si considera anche la totale assenza di uno slot di espansione della memoria tramite microSD, ci si inizia a domandare se – considerando il prezzo di vendita – anche questo non sia un compromesso.

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Ecco tutte le caratteristiche tecniche dello YotaPhone 2:

  • Display anteriore: 5” full HD (1.080 x 1.920 pixel) AMOLED con Gorilla Glass 3
  • Display posteriore: 4,7” qHD (540 x 960 pixel) E-Paper a 16 livelli di grigio
  • CPU: Qualcomm Snapdragon 800 a 2,2 GHz
  • RAM: 2 GB
  • Memoria interna: 32 GB non espandibile
  • Fotocamera posteriore: 8 megapixel con LED flash
  • Fotocamera frontale: 2,1 megapixel
  • Dimensioni: 144,9 x 69,4 x 8,95 mm
  • Peso: 145 grammi
  • Batteria: 2.500 mAh con ricarica wireless
  • OS: Android 4.4 KitKat

Utilizzando lo smartphone quotidianamente però, i rallentamenti e i micro-lag sono praticamente assenti. E il merito è senza ombra di dubbio della scelta che hanno fatto gli ingegneri di Yota nel lasciare del tutto inalterato Android, la cui interfaccia grafica non è stata per niente personalizzata e appesantita e che svolge egregiamente il suo lavoro, evitando all'utente fastidiose modifiche nella GUI e funzionalità a primo acchitto interessanti, ma che nel tempo si rivelerebbero del tutto inutili. Eccetto per le applicazioni relative alle funzionalità del display posteriore.

Avere a disposizione un display sempre attivo ha i suoi vantaggi, ma abituarcisi richiede del tempo. Il veloce tutorial di Yota è conciso e diretto, ma per prendere dimestichezza con il display elettronico posteriore ci vuole pratica, non tanto per l'ovvio framerate sensibilmente ridotto e per la riproduzione monocromatica delle immagini, ma soprattutto per il feeling e la velocità di risposta del sistema touch, che nonostante nel display posteriore dello YotaPhone 2 sia molto preciso, è tutta un'altra cosa rispetto ai touch screen ai quali tutti sono ormai abituati.

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Partiamo subito rispondendo alla domanda che sicuramente in molti vi sarete posti. Si può utilizzare lo smartphone in tutte le sue funzionalità tramite il display posteriore? E bene, la risposta è si. Ma l'unica ragione che potrebbe spingere a farlo è semplicemente quella relativa al risparmio energetico, che con il display e-ink è un fattore importante.

Grazie ai tool di gestione che quelli di Yota hanno integrato nello YotaPhone 2, è possibile inviare al display posteriore praticamente tutti gli elementi del sistema operativo. E' una cosa fantastica, certo poco funzionale quando si prova a utilizzare giochi come Asphalt 8 (che sì, si possono comunque utilizzare sul display e-ink), ma molto comoda quando ad esempio si vuole navigare su Facebook o Twitter e postare ad esempio aggiornamenti di stato senza consumare la batteria, per non parlare della visualizzazione delle notifiche che nonostante sia sempre attiva, influenzerà veramente poco l'autonomia generale dello smartphone.

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Per gestire il display posteriore e tutti gli elementi che visualizzerà anche quando lo smartphone è in modalità di standby, Yota ha integrato una serie di applicazioni con le quali sarà possibile visualizzare gli RSS, gestire la propria libreria di e-book e addirittura giocare a scacchi, a dama, a Sudoku e a 2048. Ma il cuore del display posteriore è YotaHub, un vero e proprio hub come suggerisce il nome, nel quale sarà possibile impostare tutti i settaggi relativi alla YotaCover, una sorta di screensaver personalizzabile (in grado di utilizzare le foto di Facebook e Instagram) che può essere attivato nel pannello posteriore per evitare che le notifiche vengano visualizzate troppo facilmente, e YotaPanel, il pannello principale che verrà visualizzato nel display posteriore tramite il quale si potrà scegliere di attivare una serie di widget come il meteo, il calendario, oltre che le chiamate veloci e le notifiche.

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Una delle funzionalità particolarmente utili dello YotaPhone 2 è che, proprio come nella prima versione del dispositivo (praticamente mai arrivata in Italia) è possibile salvare una qualsiasi schermata del sistema operativo e stamparla nel display posteriore che, proprio per la sua natura da puro e-ink, continuerà a visualizzarla anche qualora la batteria dovesse esaurirsi e lo smartphone spegnersi. Una cosa comodissima, soprattuto in determinate condizioni: immaginate di essere all'aeroporto e avere nello smartphone il biglietto elettronico, che per sicurezza potrà essere visualizzato nel display posteriore anche qualora il dispositivo dovesse spegnersi. Insomma, è di certo una funzionalità che non si utilizzerà tutti i giorni, ma appena si presenterà l'occasione ci si renderà conto di quanto è geniale e utile.

Inoltre, come bonus aggiuntivo, tutti i fan delle selfie troveranno divertente la possibilità di utilizzare lil display posteriore per vedere in tempo reale ciò che inquadra la fotocamera e scattare la fotografia molto più comodamente.

Fotocamera

Il comparto fotografico integrato nello YotaPhone 2 non è nulla di entusiasmante ed è gestito dall'applicazione Fotocamera di Google. Posteriormente è utilizzato un sensore da 8 megapixel affiancato da un flash LED monocromatico, mentre la fotocamera frontale è da 2 megapixel ed è destinata esclusivamente alle videochiamate, soprattutto considerando la possibilità di poter scattare gli autoscatti con la fotocamera posteriore e guardare l'anteprima nel display e-ink nela back cover.

Nonostante sulla carta le caratteristiche tecniche della fotocamera utilizzata nello YotaPhone 2 non siano nulla di particolare, gli scatti realizzati con lo smartphone dual-screen sono molto buoni, e in condizioni di alta luminosità sono ben definiti, con colori e bianchi ben bilanciati e senza pastellature di rilievo. Come è normale aspettarsi però, in condizioni di scarsa luminosità le cose cambiano sensibilmente, e le immagini catturate con il sensore da 8 megapixel possono risultare eccessivamente rumorose e compromesse da un bilanciamento del colore e della luminosità non sempre perfetti.

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Conclusioni e Batteria

Partiamo subito da un presupposto, qualora si utilizzi lo YotaPhone 2 come un normale smartphone dimenticandosi totalmente della presenza del display posteriore, la batteria da 2500 mAh andrà ricaricata almeno una volta al giorno. Ed è proprio questo il fattore più importante che bisognerà considerare qualora si volesse acquistare questo dispositivo (venduto al prezzo ufficiale in Italia di 749 euro). E che sia chiaro, qualora si stia considerando realmente di acquistare uno YotaPhone 2, si starà automaticamente pensando a un dispositivo ben diverso da quelli attualmente disponibili nel mercato, e per alcune tipologie di utenti si tratta di un fattore che ne giustificherebbe l'acquisto. E' indubbio però che l'introduzione del touch screen e la possibilità di utilizzare lo smartphone direttamente tramite il display e-ink, sono un grandissimo passo in avanti rispetto alla generazione precedente.

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E' altrettanto chiaro però che la caratteristica principale del dispositivo sia lo schermo posteriore che sì, anche se non in maniera invasiva, ha comunque reso necessari una serie di compromessi, a partire dal comparto fotografico dalla buona qualità ma non in grado di competere con quello utilizzato negli altri dispositivi della stessa fascia di prezzo, fino ad arrivare alla totale assenza di qualsiasi tipologia di sensore biometrico o per il fitness.

Siamo comunque – finalmente – al cospetto di un dispositivo totalmente nuovo, che introduce una serie di funzionalità che personalmente mi hanno fatto venire la voglia di utilizzarlo giornalmente. Non sarà per tutti i gusti e qualora lo si acquisti si avrà bisogno di tempo per abituarsi ad utilizzare entrambi i display (altrimenti l'acquisto non avrebbe assolutamente senso), ma qualora si riuscisse davvero a entrare nell'ottica del dispositivo, allora ci si renderebbe conto che lo YotaPhone 2 offre funzionalità mai viste prima d'ora in nessuno smartphone mai prodotto. Insomma, lo YotaPhone 2 è una boccata d'aria nuova nel mercato ormai stagnante e monotono degli smartphone. Ma aria molto, molto costosa.

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