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YouTube batte ogni record, 4 miliardi di video al giorno

Cresce senza sosta la popolarità della piattaforma di videosharing di Mountain View, che vanta ormai numeri da capogiro. Google si conferma il Re Mida del web.
A cura di Angelo Marra
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YouTube batte ogni record 4 miliardi di video al giorno

YouTube è la piattaforma di condivisione video più utilizzato al mondo. A conferma di ciò basta dare uno sguardo ai numeri record del portale di proprietà di Google: 4 miliardi di filmati visualizzati ogni giorno e 60 ore di video caricati in un solo secondo. Sembra incredibile ma riusciamo ad immortalare più ore di vita caricandole su YouTube di quanta siamo in grado di vivere nella realtà.

Il successo del “Tubo” non è certo una novità e già dopo un solo anno dalla sua nascita (2005) il portale poteva vantare un valore di oltre un miliardo e mezzo di dollari. Nel 2006 diventa proprietà di Google per una cifra lievemente superiore (1,65 miliardi di dollari pagati in azioni) e da quel momento la crescita della popolarità del servizio subisce un'altra forte accelerata, tutt'ora in corso.

Negli anni poi l'evoluzione di YouTube ha attirato nuovi visitatori grazie ai numerosi servizi attivati (o che sono in procinto di partire, come la webtv) ma di sicuro a contribuire al suo successo è intervenuta l'ampia diffusione di smartphone e tablet ed in generale delle connessioni mobili che hanno consentito agli utenti non solo di guardare video in rete in mobilità oltre che tra le pareti domestiche ma anche di poter caricare filmati direttamente dai dispositivi, senza quindi l'ausilio del pc.

Non sono mancate certo le difficoltà ed i problemi per il portale di videosharing, come le numerose querelle con le major discografiche e cinematografiche, da sempre divise tra proficui accordi con il Tubo e battaglie legali per i contenuti caricati “illegalmente” dagli utenti. La posizione di YouTube in questa contesa, mai come in questo momento attuale per via della discussione in America sulla SOPA (Stop Online Piracy Act), ricalca quella di Google e di altri big della rete, ovvero la non-responsabilità degli ISP dinnanzi ai contenuti illeciti presenti nei server (laddove il gestore non ne sia a conoscenza, ovviamente).

Anche YouTube come Facebook infatti ha denunciato l'impossibilità di monitorare l'intero flusso video che viene quotidianamente caricato nel sistema (e visti i numeri record non è difficile da credere), anche se frequentemente davanti a richieste e segnalazioni più o meno legittime di terze parti, l'azienda è intervenuta prontamente a rimuovere i contenuti vietati.

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