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Dropbox censurato in Cina, il servizio cloud storage non è più accessibile nel Paese asiatico

Il servizio di cloud storage più utilizzato al mondo, che da poco ha superato i 300 milioni di utenti registrati, risulta totalmente inaccessibile in Cina.
A cura di Dario Caliendo
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Ci risiamo. A due settimane dalla censura attuata dal Governo cinese nei confronti di Google e altre piattaforme web, in occasione all'anniversario del massacro di Tienanmen, GreatFire comunica l'attuazione di un nuovo blocco nei confronti di un altro gigante della rete: Dropbox. Secondo quanto riportato dal portale che testa continuamente l'accessibilità dei collegamenti internet all'interno della Cina e verifica in tempo reale le censure attuate dal Governo, il servizio di cloud-storage risulta totalmente inaccessibile, sia da piattaforme desktop che da dispositivi mobili come smartphone e tablet.

Non sono ancora chiare le motivazioni del blocco e le tipologie di tecnologia utilizzate, ciò che è certo è che sin dalle prime ore della giornata gli utenti cinesi hanno riscontrato non poche difficoltà ad accedere al servizio. Un servizio, vale la pena sottolinearlo, di archiviazione dei dati. Dati personali che quindi sono risultati improvvisamente inaccessibili dai leggittimi proprietari.

La censura di Dropbox, una piattaforma che ha da poco superato il trecento milioni di utenti registrati in tutto il mondo, avviene in un momento delicatissimo per il web cinese, che vede colossi della rete come Google, Gmail e Google Maps totalmente inaccessibili dallo scorso 4 giugno. Un ban inusuale, anche per la Cina, un paese dove è ormai (purtroppo) tradizione attuare questa tipologia di censura nei giorni che precedono e succedono l'anniversario di una delle date più controverse della storia cinese, ma che dopo qualche giorno viene totalmente rimosso, a differenza di quanto è accaduto quest'anno.

Parlando tramite uno pseudonimo, il fondatore di GreatFire ha spiegato a The Next Web che l'organizzazione è convinta che il ban che il Governo cinese ha attuato a Google e Dropbox, sia solo la punta dell'iceberg di un'azione molto più profonda e capillare nei confronti di tutti i big del web che hanno acconsentito al Governo degli Stati Uniti d’America di fornire all’NSA alcune informazioni relative ai propri utenti.

Secondo il fondatore del portale che controlla la censura web in Cina, il blocco di Dropbox avvenuto nelle ultime ore è molto più serio dei precedenti: mentre le volte scorse gli utenti di Dropbox riuscivano ad accedere al servizio tramite desktop in alcuni periodi specifici, questa volta gli esperti di GreatFire sono convinti che il servizio di cloud storage più diffuso al mondo potrebbe essere stato totalmente escluso dal territorio Cinese.

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