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Tim Cook contro Facebook e Google: “Violano la vostra privacy”

Tim Cook, attuale CEO di Apple, ha criticato apertamente il modello di business di molte aziende della Silicon Valley che monetizzano i dati degli utenti raccolti attraverso i servizi offerti gratuitamente.
A cura di Marco Paretti
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Tim Cook Privacy

Tim Cook, attuale CEO di Apple, ha criticato apertamente il modello di business di molte aziende della Silicon Valley che monetizzano i dati degli utenti raccolti attraverso i servizi offerti gratuitamente. Nel suo discorso, apparentemente volto a differenziare le azioni dell'azienda di Cupertino da quelle della concorrenza, Cook ha più volte fatto riferimento alle grandi aziende americane senza però nominarle. Ad ogni modo appare chiaro che le realtà a cui si riferisce sono aziende del calibro di Facebook, Google e Twitter, per citarne alcune. Sono loro che, secondo il CEO di Apple, basano il business sulla monetizzazione dei dati dei loro utenti, una pratica considerata "pericolosa per il rispetto alla privacy".

"Alcune delle più importanti aziende della Silicon Valley hanno costruito il proprio business sui dati personali forniti dai loro utenti" ha affermato Cook durante un incontro a Washington "Cercano di raccogliere più informazioni possibili su di voi per poi provare a monetizzarle. Pensiamo che questa pratica sia sbagliata. Apple non è un'azienda del genere". Non si tratta del primo attacco di questo tipo nei confronti della concorrenza, ma sicuramente rappresenta quello più agguerrito in un periodo nel quale molte aziende cercano di monopolizzare vari settori incentrati sui dati degli utenti, come il cloud.

Tim Cook Privacy

"Non pensiamo che dobbiate offrire i vostri dati per un servizio che solo apparentemente è gratuito, ma in realtà vi viene fornito ad un costo molto alto" ha continuato Cook "Questo è particolarmente importante ora che nei dispositivi vengono immagazzinate informazioni come quelle legate alla salute, alla situazione finanziaria e alle nostre case". La critica del CEO ha colpito tutti, anche il nuovo servizio Google Foto presentato dall'azienda di Mountain View la scorsa settimana. Questi servizi gratuiti, secondo Cook, non meritano di avere accesso alle mail, alla cronologia delle ricerche e alle foto di famiglia; elementi che poi vengono venduti a "chissà chi a scopi pubblicitari". Insomma, il vantaggio è solo apparente e molti consumatori non se ne rendono ancora conto. "Ma lo faranno" avvisa Cook.

Parole dure anche nei confronti del governo, sempre più interessato a dare battaglia alle tecnologie in grado di criptare i dati trasmessi attraverso il web e alle società che li utilizzano; secondo molti esponenti del governo, questi software aiutano i terroristi a comunicare in sicurezza. "Rimuovere questo tipo di tecnologia dai nostri prodotti, come qualcuno di Washington vorrebbe fare, danneggerebbe solamente i cittadini che si affidano a noi per proteggere i loro dati" ha concluso Cook "I malintenzionati continuerebbero a proteggere le loro conversazioni, ormai è un'operazione semplice e immediata". Le dichiarazioni di Cook arrivano a poche ore di distanza dalla notizia dell'approvazione, da parte del Senato americano, del Freedom Act: un nuova norma che limita il raggio d'azione dell'NSA.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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