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Adonit Jot Touch 4, video recensione della stilo per iPad Bluetooth 4.0 con 2048 livelli di pressione

I produttori di stilo elettroniche si sono trovati in grosse difficoltà quando hanno dovuto affrontare le limitazioni hardware dell’iPad. Ecco perchè Adonit, azienda leader nel settore, ha avuto la brillante idea di produrre una penna in grado di comunicare via bluetooth con i dispositivi Apple, che non solo supera tutte le limitazioni del sistema di Cupertino, ma introduce nuove ed interessanti funzionalità.
A cura di Dario Caliendo
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Prodotta da Adonit, una delle aziende leader nel settore, la Jot Touch 4 è indubbiamente uno degli accessori più interessanti per i tablet di Apple. Grazie alla sua particolare tecnologia, che sfrutta il Bluetooth 4.o, questa stilo va ben oltre i limiti che possiamo trovare nelle diverse penne capacitive disponibili in commercio e porta (finalmente) la scrittura a mano libera, senza dover porsi il problema di non appoggiare il polso sullo schermo ed introducendo la possibilità di attivare la sensisibilità alla pressione, grazie alla quale più si "spinge" sul display con la penna, maggiore sarà lo spessore del tratto disegnato.

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Design. Esteticamente la Jot Touch è molto simile alle altre penne Jot prodotte dall'azienda: tutte hanno un corpo in metallo colorato con un impugnatura in gomma ed un tappo che si dovrà avvitare alle estremità, per proteggere la punta e non rischiare di perderlo. La differenza sostanziale che troviamo con i modelli più economici della linea, è che la Touch è leggermente più lunga ed integra due pulsanti programmabili ai quali, in base all'applicazione che si utilizza, sarà possibile assegnare determinate funzioni.

Il feeling di utilizzo della Jot Touch è molto simile a quello di una normale penna sferica: la struttura è molto solida e lo scorrimento sul display è fantastico, grazie anche al disco in plastica trasparente presente sulla punta, che permette di aumentare sensibilmente la precisione del tratto, portandola a livelli ben superiori rispetto a quelli che abbiamo più volte visto con le normali penne capacitive.

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Ed è proprio questo disco, al quale è connessa la punta sferica della penna, che rappresenta l'arma in più di tutta la linea Jot di Adonit: anche se inizialmente alcuni utenti hanno storto il naso, dopo essersi resi conto che grazie al disco la precisione della penna è praticamente perfetta, hanno iniziato ad amarlo e se ne sono abituati.

La tecnologia. Anche se la Adonit Jot Touch è stata rilasciata molto prima della Poco Connect, a differenza della diretta concorrente,  la penna è risultata pienamente compatibile con i nuovi display dell'iPad Air e dell'iPad mini Retina. Ne riprende però alcune caratteristiche fondamentali, come il Bluetooth 4.0, che grazie al ridottissimo consumo energetico permette di ottenere un'ottima autonomia della batteria: con un utilizzo medio, nei nostri test la abbiamo potuto utilizzare la penna per circa un mese, senza mai dover ricaricare. La batteria integrata è ricaricabile tramite un piccolo dock USB (incluso nella confezione), che grazie ad un supporto magnetico ricaricherà totalmente il dispositivo in circa 45 minuti.

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Oltre al basso consumo energetico, il Bluetooth 4.0 ha permesso l'introduzione di diverse funzionalità. In primo luogo, una volta accesa la penna, resterà tale fino al totale scaricamento della batteria, il che vuol dire che non sarà necessario pigiare alcun tasto per accenderla ed accoppiarla con il dispositivo, e tutto avverrà automaticamente grazie anche all'accelerometro integrato, che rileverà l'utilizzo della penna e la connetterà al tablet. Grazie alla disponibilità di API pubbliche, sono in aumento le applicazioni che attualmente riescono a comunicare con la penna, il cui accoppiamento non avviene tramite la voce Bluetooth presente nelle impostazioni del dispositivo, ma che viene gestito singolarmente e del tutto indipendentemente in ogni singola applicazione.

Palm rejection. Un'altra caratteristica della Jot Touch 4 è indubbiamente il sistema di rilevamento del polso, che in pratica tende ad ovviare uno dei limiti più grandi delle stilo per display capacitivi sfruttando l'accelerometro integrato, che comunica in tempo reale la reale posizione della punta della penna e permette alle applicazioni compatibili di ignorare il contatto del polso sul display.

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Ma non tutto oro ciò che luccica. La precisione di questa tecnologia non è totale ed è molto influenzata dalle applicazioni che si utilizzano: nei nostri test è risultata molto precisa con NoteShelf o con Zen Brush, a differenza di quanto abbiamo rilevato con PDFPen. Insomma, sfruttare al meglio questa caratteristica sarà una bella sfida per gli sviluppatori, ma è indubbiamente la funzionalità più importante per questa tipologia di accessori.

Sensore di pressione. Come abbiamo visto nelle più avanzate tavolette grafiche e nei tablet e phablet di Samsung (che utilizzano una tecnologia Wacom, appunto), anche la Jot Touch è dotata di un sensore di pressione a ben 2.048 livelli di sensibilità. Questa caratteristica permette di realizzare applicazioni nelle quali non è più necessario scegliere manualmente la dimensione del pennello con il quale si disegna (o scrive), ma che rendono possibile la variazione dello spessore del tratto in base alla pressione fatta con la penna. E' una funzionalità fantastica ma, anche in questo caso, la precisione e l'ottimizzazione variano a seconda delle applicazioni utilizzate.

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Il problema più grande della Jot Touch 4 (e di tutte le stilo di questa tipologia) è che ad oggi, non sono ancora tante le applicazioni che ne sfruttano a pieno le caratteristiche. Nonostante le API siano gratuite e pubbliche, gli sviluppatori tardano ad integrarne il supporto, molto probabilmente per la scarsa diffusione di questi accessori e per la difficoltà di ottimizzare le applicazioni per sfruttarne tutte le caratteristiche.

La Adonit Jot Touch 4 è disponibile in diverse colorazioni ad un prezzo di circa 90 euro su Amazon.

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