AgCom preme sull’acceleratore, nuovo regolamento prima della scadenza del mandato
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni approverà il nuovo regolamento contro la pirateria informatica prima di maggio, ovvero prima della scadenza del mandato. Il peggio che potesse accadere, la ciliegina sulla torta dopo quel guazzabuglio giuridico messo su dal Governo Monti con l'assegnazione di super poteri all'Authority, superiori in materia anche a quelli dell'autorità giudiziaria. Il regolamento di per sé è quasi esclusivamente orientato verso la tutela delle major discografiche e cinematografiche a svantaggio, inutile dirlo, della libertà degli utenti e della rete, cosa che naturalmente non ha mancato di far nascere un vespaio di polemiche.
A questo si è aggiunta la recente investitura da parte dell'esecutivo di alcuni poteri che l'AgCom stessa aveva in precedenza escluso, come la possibilità di oscurare i siti internet o di punire quanti effettuano download pirata senza l'intervento da parte dell'autorità giudiziaria. Insomma il quadro è già abbastanza preoccupante, dopo che il Governo Monti ha deluso pesantemente quanti speravano in un suo intervento per limitare i poteri dell'Authority guidata da Calabrò ma a complicare ulteriormente le cose ci pensa l'accelerazione degli ultimi giorni per l'approvazione del tanto contestato regolamento. Il problema è l'attuale composizione dell'AgCom vedrà il proprio mandato scadere tra qualche settimana, a maggio per la precisione.
L'elezione di un nuovo Consiglio rischierebbe di rallentare, se non proprio arrestare, il processo di approvazione del regolamento, ecco perchè Calabrò punta a renderlo operativo al più presto possibile. Il Presidente dell'AgCom sembra ignorare del tutto quanti gli fanno notare che, con l'approvazione poco prima della scadenza del mandato, tutte le conseguenze e le responsabilità di tali provvedimenti ricadranno inevitabilmente sui successori. Durante l'audizione di oggi presso la commissione bilaterale sulla contraffazione e la pirateria Calabrò ha affermato che “prima della fine del mandato dell’Autorità il regolamento verrà messo all’ordine del giorno del Consiglio e adottato”. “Quattro commissari su otto”, ha spiegato Calabrò “mi hanno chiesto di porre all’ordine del giorno il regolamento e, visto che la richiesta viene da più di un terzo dei componenti del Consiglio, sono obbligato, al di là della mia propensione personale, a darvi seguito”.