"Perché sono famoso?" si chiede Leopoldo Pisanello, interpretato da Roberto Benigni, in una scena di To Rome With Love dopo essersi trovato, senza apparente motivo, al centro di una feroce attenzione mediatica. "Lei è famoso per essere famoso" gli risponde il suo autista. "Mai non ho fatto niente!" ribatte lui.
Un simpatico siparietto che, mettendo in scena un evento totalmente assurdo, vuole criticare la ferocia e la volubilità di un certo tipo di copertura mediatica sensazionalistica ed estremamente invasiva. Una situazione che mai ci saremmo sognati di vedere riportata nella vita reale ma che, incredibilmente, è accaduta. Il protagonista, questa volta, è un giovane cassiere americano, "colpevole" solo di essere di bell'aspetto. Tanto è bastato per scatenare il popolo di internet in un giro di condivisioni che ha portato alla ribalta il ragazzo. Senza che lui abbia fatto nulla di particolare. Ma andiamo con ordine.
Si chiama Alex Lee ed è un ragazzo texano assunto dalla catena di grandi magazzini Target. La sua storia ha avuto inizio domenica, quando un utente ha pubblicato su Twitter una foto del ragazzo intento a riempire i sacchetti della spesa, accompagnata da un'esclamazione: "YOOOOOOOOOOOO". A questo punto la rete si è scatenata, partendo proprio da Twitter con l'hashtag #AlexFromTarget. "Una collega mi ha mostrato la foto, dicendomi che ero famoso. Ho pensato fosse un falso" ha raccontato.
Il profilo di Alex è passato da 144 a 625.000 follower nel giro di pochi giorni, diventando una vera e propria star di internet, un meme e comparendo su giornali e telegiornali di mezzo mondo. È stato persino invitato nel programma di Ellen DeGeneres, da sempre attenta alle mode di internet, dove ha raccontato la sua storia.
Qui il racconto, se confrontato con il film di Woody Allen, prende una piega ancora più paradossale: in To Rome with Love Benigni si ritrova intervistato dal TG3 senza apparente motivo, sempre domandandosi "Perché sono qui?".
Fatto sta che il giovane Alex e la sua maglietta rossa hanno ribaltato internet senza motivo. Tanto da far nascere dei dubbi nei più attenti. Martedì una società specializzata in marketing ha rivendicato la paternità dell'operazione, affermando di essere la responsabile del contenuto virale. Un'azione costruita a tavolino per dimostrare quanto sia facile manipolare gli adolescenti per creare una nuova star virtuale.
Alex ha subito smentito, così come la catena Target, ma per molti la questione rimane abbastanza fumosa: non sapremo mai se #AlexFromTarget è qualcosa di reale o un semplice meme costruito da un'agenzia solo per dare vita ad un fenomeno virale. In ogni caso la fama di Alex non accenna a diminuire e le grandi testate americane continuano a dedicargli continui aggiornamenti. Eppure, prima o poi, il suo momento di gloria terminerà e, proprio come Leopoldo Pisanello, tornerà alla vita di tutti i giorni. Così va internet.