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Altro che iPhone X: vi ricordate questo cellulare? Costava 2 milioni di lire

Il nuovo iPhone X costerà più di 1.000 euro. Per la precisione, il modello da 64 GB avrà un prezzo di 1.189 euro, mentre quello da 256 GB salirà fino a 1.349 euro. È tanto, certo, ma è giusto lamentarsi di un prezzo che continua ad essere definito “in crescita”?
A cura di Marco Paretti
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Il nuovo iPhone X costerà più di 1.000 euro. Per la precisione, il modello da 64 GB avrà un prezzo di 1.189 euro, mentre quello da 256 GB salirà fino a 1.349 euro. È tanto, certo, ma è giusto lamentarsi di un prezzo che continua ad essere definito "in crescita"? Di certo nel corso degli ultimi 10 anni il costo di un iPhone è aumentato: il primo modello ad arrivare in Italia, il 3G, costava 499 euro nella versione da 8 GB, mentre quella con il doppio della memoria interna aveva un prezzo di 569 euro. È stato un momento di svolta, perché gli smartphone sono diventati un punto di riferimento e, soprattutto, chiunque ha cominciato a desiderare i top di gamma. Che hanno sempre avuto un costo altissimo.

Facciamo un passo indietro. Nel 1996 è arrivato in Italia il Motorla StarTAC, che con l'iPhone ha diversi punti in comune. Prima di tutto perché, come lo smartphone della mela, il primo cellulare a conchiglia è in poco tempo diventato un vero e proprio status symbol. E poi, appunto, per il prezzo: 1.000 dollari negli Usa e 2 milioni di lire in Italia. Cioè, indicativamente, 1.032 euro. Un altro esempio: nel 1999 è entrato in commercio il Sony Ericsson T28, il cellulare più leggero del periodo tra il 1999 ed il 2001 e il primo dotato di batterie con tecnologia a polimeri di litio. Il costo? 1 milione e 390 mila lire, circa 991 euro.

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Questi telefoni – e molti altri – avevano in comune un elemento: erano top di gamma, scelti dai professionisti o dai più smanettoni come prima scelta perché avanguardie di un settore sempre più importante. Il resto delle persone, però, stava bene con i propri telefoni e con le loro funzionalità classiche. Insomma, nessuno sentiva la reale necessità di spendere quasi 2 milioni di lire in un telefono. Per non parlare degli abbonamenti, che nei primi anni '90 sfioravano le 100.000 lire mensili. Poi, però, è arrivato l'iPhone a cambiare le carte in tavola e a rendere il dispositivo personale uno status symbol, un oggetto che tutti bramano nonostante funzioni avanzate che molti non sfrutteranno nemmeno lontanamente. Così i top di gamma sono diventati i nuovi telefoni di tendenza e ciò che prima era una scelta generalmente associata ad un ambito lavorativo è diventata il primo desiderio di tutti.

Allo stesso tempo, però, si è venuta a creare una fascia medio-bassa che ad oggi rappresenta una valida alternativa ai top di gamma, decisamente più valida di quanto accadeva negli anni '90 e 2000. Anche solo guardando la proposta di Apple per questo autunno, gli iPhone vanno dal modello SE (349 dollari) a quello X (999 dollari), passando per iPhone 6S, 7 e 8. Ci sono poi tutte le ormai valide proposte cinesi, i medio gamma di Samsung o ancora i Pixel di Google. Per questo oggi lamentarsi per i 1.000 euro del top di gamma Apple ha davvero poco senso: un po' perché i fascia alta hanno sempre avuto costi del genere, un po' perché se non si vogliono sborsare cifre simili si può ripiegare su un altrettanto ottimo dispositivo.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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