Amazon acquisisce UpNext, pronta a sfidare Google e Apple sulle mappe?
Amazon acquista UpNext e si prepara allo scontro con Google e Apple. Con il suo Kindle Fire il colosso americano ha creato mesi fa grande scompiglio nel mondo dei tablet, con l'introduzione del primo modello low cost che ha fatto poi da apripista sia per Google con il suo Nexus che per Apple (se dovessero essere confermate le voci di un modello di iPad mini in arrivo a settembre). Ora Amazon sembra intenzionata cimentarsi in un terreno ancora più insidioso che vede una sorta di guerra fredda tra Google ed Apple, dopo lo strappo di Cupertino e l'abbandono di Google Maps sui dispositivi iOS.
Gigaom ha infatti pubblicato la notizia dell'acquisizione di UpNext da parte della libreria online, per una cifra però non resa ancora nota. UpNext è una startup statunitense fondata nel 2007 da un gruppo di compagni di scuola del liceo (che inizialmente si sono autofinanziati) che nel 2011 ha raccolto un finanziamento ventur capital di 500mila dollari per lo sviluppo delle sue mappe 3D. Nello specifico la sua peculiarità è la realizzazione anche delle mappe interne di edifici istituzionali o pubblici (lo scorso anno ne ha realizzata una per lo stadio del Super Bowl), sicuramente un valore aggiunto sia per la navigazione tradizionale che per esplorare a distanza luoghi remoti e conoscere informazioni come se ci si trovasse al suo interno. Amazon però non potrà sfruttare il know how di UpNext sui suoi Kindle in quanto sprovvisti di antenna GPS e quindi non adatti per essere usati come navigatori, il che suggerisce che il gigante americano abbia in cantiere una nuova serie di dispositivi, presumibilmente tablet, più attrezzati del troppo spartano Fire e che monteranno una tecnologia di mapping proprietaria, senza quindi essere costretta a siglare accordi con i principali fornitori come Google.
LA BATTAGLIA DELLE MAPPE – Lo sbarco di Amazon nel mondo delle mappe 3D, già densamente popolato ora che anche Apple si è munita di un proprio servizio, è riconducibile ad una guerra in atto tra i big della tecnologia per il controllo del settore pubblicitario legato al mondo del mapping, all'incirca il 25% del budget investito nel mobile advertising nel 2012 (2,5 miliardi di dollari). Il primo a capirne l'evidente potenziale è stato Google, che fin dall'inizio si è premunito di rendere disponibile il proprio servizio praticamente su tutte le piattaforme esistenti. Con l'aumento vertiginoso del traffico mobile e la diffusione di smartphone e tablet il mercato del mapping è cresciuto in maniera proporzionale, diventando una fetta di mercato troppo importante per non ingolosire i principali attori della scena tech, che uno alla volta si stanno cimentando nello sviluppo di una propria tecnologia.