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Amazon, multa da 300 mila euro dall’Agcom: “Svolge abusivamente attività postale”

Attività postale svolta senza autorizzazione. È questa l’accusa dell’Agcom nei confronti di Amazon, colosso americano dell’ecommerce a cui è stata comminata una multa da 300.000 euro e che porterebbe avanti una condotta illecita attraverso l’organizzazione di una rete di consegna dei prodotti di venditori terzi.
A cura di Marco Paretti
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Attività postale svolta senza autorizzazione. È questa l'accusa dell'Agcom nei confronti di Amazon, colosso americano dell'ecommerce a cui è stata comminata una multa da 300.000 euro e che porterebbe avanti una condotta illecita attraverso l'organizzazione di una rete di consegna dei prodotti di venditori terzi e la gestione dei cosiddetti "locker", cioè punti di recapito dove gli utenti possono farsi lasciare la merce. Secondo l'Agcom Amazon starebbe di fatto svolgendo il lavoro di corriere, ma senza le autorizzazioni necessarie per farlo e ponendosi in diretta concorrenza con chi invece è abilitato alla professione.

L'autorità ha quindi imposto il pagamento di una multa pari a 300.000 euro all'azienda americana, chiedendo di sospendere le consegne autogestite e di richiedere l'autorizzazione per questa attività entro 60 giorni. "È risultato, infatti, che per i prodotti offerti in vendita dai venditori terzi sul marketplace, le società del gruppo Amazon hanno organizzato un servizio di recapito al cliente finale che in nulla si discosta dal servizio di recapito reso dagli altri operatori postali, ad esempio i corrieri espresso, e che ricomprende le ordinarie fasi di lavorazione del ciclo postale: dalla fase di smistamento fino al recapito al cliente finale presso l’indirizzo del destinatario o presso i locker" si legge nella delibera dell'Agcom.

"Consideriamo importante la cooperazione con le autorità e ci impegniamo affinché tutte le osservazioni che ci vengono rivolte siano affrontate il più rapidamente possibile" risponde Amazon in una nota. "Abbiamo pertanto esaminato attentamente i riscontri presentati dall’AGCOM, fornendo una risposta puntuale a ciascuno di essi. Valuteremo la decisione presa da AGCOM. Siamo disponibili a cooperare con le autorità al fine di fornire ulteriori informazioni relative alle nostre attività".

A finire al centro dell'accusa dell'Agcom è l'attività di Amazon Logistics, che, "pur utilizzando corrieri locali per il recapito, agisce in tutto e per tutto come un corriere espresso, con un proprio logo, una propria organizzazione unitaria, definendo le condizioni di svolgimento del servizio e, soprattutto, in diretta competizione con gli altri operatori postali regolarmente abilitati". Infine, attraverso i suoi "locker" posizionati in punti strategici delle città, l'azienda propone un ulteriore elemento assimilabile all'attività postale. "Anche in questo caso le innovazioni di processo non variano la sostanza e l’inquadramento di questa modalità di consegna al destinatario all’interno della corrispondente fase (il recapito) di svolgimento del servizio postale. La consegna di un invio in un luogo diverso dall’indirizzo del destinatario (che dovrà poi provvedere al ritiro) è modalità di recapito da tempo utilizzata nel settore postale ed è sempre stata qualificata come attività postale" conclude l'Agcom.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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