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Opinioni

Amazon, un altro no ai sindacati

Un gruppo formato da 27 dipendenti del centro logistico di Middletown, nel Delaware, ha in maggioranza detto no all’iniziativa di formare il primo gruppo sindacalista dell’azienda.
A cura di Dario Caliendo
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Le condizioni di lavoro dei centri logistici di Amazon sono state nelle ultime settimane forte oggetto di polemica, soprattutto in Europa, a seguito della pubblicazione di una serie di inchieste giornalistiche nel Regno Unito ed in Germania, dove c'è stato anche uno sciopero.

Tutte queste polemiche non devono aver preoccupato i ventisette dipendenti della sede logistica del gigante del commercio elettronico a Middletown che, in una votazione tenutasi nel corso di questa settimana, hanno escluso in maggioranza (21 voti a sfavore, 6 a favore) di unirsi alla International Association of Machinists and Aerospace Workers, un'associazione che lo scorso dicembre ha chiesto una consultazione con l'azienda per valutare la possibilità di una collaborazione: una scelta forse prevedibile, considerando che i lavoratori in questione si occupano della manutenzione del sito e non svolgono attività lavorative fisicamente stressanti.

E' la prima volta che i dipendenti di un centro logistico di Amazon negli Stati Uniti si riuniscono per questa tipologia di votazione, nata da una petizione organizzata da elettricisti, macchinisti ed alcuni ingegneri, non felici circa le limitate possibilità di ottenere una promozione.

"Il voto è un chiaro esempio delle tattiche con le quali Amazon influenza i propri dipendenti" – commenta John Carr, un portavoce dell'associazione sindacalista – "E' una strada tutta in salita, influenzata dalla forte pressione che l'azienda attua sui suoi lavoratori".

Gli scioperi dei dipendenti di Amazon in Germania
Gli scioperi dei dipendenti di Amazon in Germania

UNA DECISIONE LOCALE  – Si tratta di una decisione relativa esclusivamente ad uno degli oltre 40 centri logistici distribuiti negli Stati Uniti d'America, nei quali lavorano oltre millecinquecento lavoratori nella maggior parte dei casi addetti alla preparazione dei pacchi per le spedizioni ed al magazzino. Era da molto che non si parlava di rappresentanza sindacale per i lavoratori statunitensi di Amazon, e non è detto che gli altri millecinquecento dipendenti dell'azienda in futuro non decidano di intraprendere una strada diversa.

"Con il voto di oggi, che esclude una rappresentanza da enti estranei, è chiaro che i nostri dipendenti preferiscano una connessione diretta con Amazon" – ha dichiarato Mary Osako, portavoce dell'azienda – "Questo filo diretto è il miglior modo per capire e rispondere alle esigenze dei nostri dipendenti. Amazon è fondata sulla rapida innovazione, sulla flessibilità e sulla presenza di linee dirette di comunicazione tra manager ed associati".

L'azienda di capitanata da Jeff Bezos ha più volte respinto le accuse di sfruttamento dei dipendenti e le relative condizioni di lavoro ed ha spesso cercato di tentato di evitare  il formarsi di associazioni sindacali, per "evitare complicazioni nel rapporto tra datore di lavoro e dipendente".

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